I bambini delle famiglie arcobaleno sono proprio come tutti gli altri. Lo conferma lo studio realizzato dal Dr. Nicola Carone, ricercatore dell’Università degli Studi di Pavia, con il prof. Vittorio Lingiardi, la Dott.ssa Annalisa Tanzilli e il Prof. Roberto Baiocco dell’Università la Sapienza di Roma e la Prof.ssa Henny Bos dell’University of Amsterdam. La ricerca è stata appena pubblicata sul Journal of Developmental and Behavioral Pediatrics.
Lo studio, intitolato “Lo Sviluppo di genere nei bambini con genitori gay, lesbiche ed eterosessuali” ha esaminato 120 bambini. Di questi quaranta sono nati da padri gay, tramite maternità surrogata, quaranta da madri lesbiche, con donazione di sperma, e 40 da coppie etero tramite rapporto sessuale. Tutti i bambini studiati hanno dai tre ai nove anni.
I bambini sono stati osservati in sessioni di gioco libero mentre ai genitori e a un’altra figura non genitoriale significativa (baby-sitter, nonni, zii o amici di famiglia) sono state fatte interviste standardizzate.
Bambini e bambine nati da genitori gay o eterosessuali hanno mostrato meno flessibilità di genere nelle loro caratteristiche e nelle loro attività rispetto ai bambini e alle bambine delle coppie lesbiche. Hanno anche ricevuto un punteggio più alto nel gioco dei travestimenti con abiti solitamente considerati conformi al genere e hanno speso più tempo con giocattoli legati al loro genere. In tutte le famiglie sia i bambini sia le bambine hanno mostrato poca inclinazione a travestirsi con abiti solitamente considerati non conformi al loro genere e a giocare con giocattoli non conformi al loro genere, a prescindere dall’età.
La comparazione tra generi ha indicato che le bambine e i bambini delle coppie etero e gay adottano comportamenti rispettivamente più femminili e più maschili, anche nel loro modo di giocare, rispetto ai figli e alle figlie delle coppie lesbiche.
“I nostri risultati- scrivono i ricercatori – non supportano l’idea che i figli e le figlie delle coppie gay o lesbiche mostrino una maggiore non conformità di genere rispetto a quelli delle figlie delle coppie eterosessuali”. “In questo senso, i nostri risultati – concludono – rassicurano coloro che sono preoccupati per lo sviluppo di genere dei bambini e bambine con genitori gay e lesbiche data l’assenza di entrambi i generi sessuali dei genitori con cui identificarsi”. In sostanza, le ansie di chi pensa che sia indispensabile avere un padre e una madre perché i bambini crescano bene non hanno fondamento scientifico.
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