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Amministrative 2016: ecco i candidati Lgbt del nord Italia

Chiara Foglietta

Le elezioni amministrative sono alle porte e tante le persone che si candidano per le varie parti d’Italia. Mai come quest’anno, tuttavia, si sono registrate così tante candidature arcobaleno. Da nord a sud sono moltissime le personalità orbitanti al circuito associativo o appartenenti al mondo LGBT che hanno deciso di scendere nell’agone politico-elettorale e di contribuire, attraverso il loro impegno e la loro testimonianza, a rendere migliore questo paese.

Cominceremo, con questo nostro contributo a fare un viaggio per le varie zone d’Italia – partendo appunto dal nord – per presentarvi i volti e i nomi di chi, tra i vari partiti, si presenta alle prossime elezioni. A Torino, per il Partito democratico che ripropone Fassino, si presenta Chiara Foglietta, dottore di ricerca in ingegneria biomedica e responsabile della gestione per la qualità in un’azienda privata. Sensibile sui temi di migranti e integrazione, è «attivista per i diritti lgbt, vicina al mondo politico e dell’associazionismo sin dai primi anni dell’Università», come si legge nella sua biografia, e «si candida per la prima volta».

Luca Paladini

Sempre nel capoluogo piemontese, ma a sostengo di Airaudo, per la lista della Sinistra, si candidano Massimo Battaglio e Alice Arduino per Torino in Comune. Battaglio, cinquantenne e architetto, si candida per la seconda circoscrizione del comune, e da sempre si è impegnato per una maggiore vivibilità del suo quartiere. Nel 2015, inoltre, è stato tra gli ideatori del Cammino dei diritti, a sostegno della legge sulle unioni civili. Arduino, invece, è laureata al Dams, ha un master in Tecnico Gestione Eventi e Servizi Turistici. Trentacinquenne e fotografa freelance, collabora con la redazione di SporTorino, è una militante in ambito Lgbt e consigliera del Comitato Spontaneo dei Cittadini di Borgo Campidoglio, Parella, San Donato. Sempre a Milano, ma nel Partito Democratico, si presenta anche Rosaria Iardino, 50 anni, presidente onorario di NPS Italia Onlus e da sempre in prima linea nella lotta all’Aids.

Monica Romano

Nel capoluogo lombardo, sempre nelle file del centro-sinistra, si candidano Luca Paladini e Monica Romano. Candidato per la SinistraXMilano, all’insegna dello slogan “La Milano di tutti”, Paladini – 46 anni e impiegato presso una struttura sanitaria – è il leader dei Sentinelli di Milano, l’agguerrita realtà arcobaleno che nell’ultimo anno si è distinta per la sua presenza nelle piazze contro il pregiudizio omo-transfobico e a sostegno della legge Cirinnà. Monica Romano – consulente del lavoro per un’azienda privata, scrittrice e laureata in Scienze politiche – è una donna transgender che da quindici anni, come si legge sul suo blog, lotta per il diritto al lavoro delle persone trans.

Yuri Guaiana

Per i Radicali, sempre a Milano, si presentano anche Yuri Guaiana, Francesco Poiré e Antonia Monopoli. Guaiana è candidato al consiglio comunale con Cappato Sindaco e a presidente del Municipio 2 sostenuto dalle liste Radicali e da Alternativa Municipale. Storico e segretario dell’associazione radicale Certi Diritti, è un esponente di punta del movimento Lgbt nazionale. Monopoli, attrice, è un’attivista ed è responsabile dello Sportello trans di Milano. Francesco Poiré, infine, anch’egli esponente e militante della galassia radicale, oltre che chef di professione, concorrerà per queste amministrative a sostegno di Cappato.

Ricca di candidature arcobaleno anche Bologna, rappresentate da Roberta Li Calzi, Andrea Paci, Silvano Bertossa e Aura Cadeddu. Li Calzi, 35 anni, bolognese di nascita ma di origine siciliana, avvocata e attivista, si occupa di diritto civile «in senso ampio e anche di tutela dei consumatori» ed è anche appassionata di sport, come si legge sul suo sito. Proveniente dalla società civile e approdata in politica, anche lei sostiene la candidatura di Merola nelle liste del Partito democratico. Silvano Bertossa, 31 anni, ha un passato di attivista fin dai tempi del liceo. In prima linea contro le discriminazioni, ha studiato a Madrid e a Londra, dove ha collaborato con le associazioni LGBT locali ed è stato tra i promotori di un recente incontro a Bologna sulle unioni civili con Monica Cirinnà.

Roberta Li Calzi

Fuori dall’area dem, invece, ricordiamo Paci che si presenta per il consiglio comunale per il MoVimento 5 Stelle, ha 29 anni, è abruzzese ma si è trasferito sotto le due torri per lavoro (e per amore, ci tiene a precisare), ha una lunga esperienza nell’attivismo Lgbt, occupandosi della prima polisportiva italiana rainbow “Bogasport asd” ed è sempre stato in prima linea nelle battaglie per i diritti civili. Aura Cadeddu, invece, ha frequentato la facoltà di Scienze Politiche della città ed è una candidata transgender per il quartiere Porto-Saragozza per la lista Coalizione Civica. Voce del pensiero radicale e antagonista, si candida – come si legge nella sua pagina Facebook – per la valorizzazione e la tutela delle differenze, vero propulsore di crescita sociale.

Andrea Paci

Un caleidoscopio di esperienze personali e di esempi di politica molto vario, ma indice del fatto che in Italia essere gay, lesbiche e trans è una facoltà dell’essere che, oltre a generare passione militante, si può declinare in impegno politico a più ampio spettro a servizio della cittadinanza tutta. Una politica meno grigia e più arcobaleno, insomma. Che lascia ben sperare, a prescindere da quelle che sono le nostre preferenze in cabina elettorale. A tutti e tutte loro, il nostro in bocca al lupo.

P.S.: qualora avessimo omesso qualche altro nome di persone Lgbt in corsa per queste amministrative, vi preghiamo di farcelo sapere e di tenerci informati. Vogliamo dare la dovuta visibilità a quanti, nel segno del rainbow, concorrono a una società più inclusiva e migliore.

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