Indagini dell’Ispettorato generale per gli affari sociali francesi hanno ravvisato, nella regione della Senna Marittima (ovest del paese), l’assegnazione “sistematica” di bambini con disabilità o troppo grandi di età a genitori adottivi dello stesso sesso.
A darne notizia oggi il quotidiano Liberation.
A depositare una denuncia per discriminazione è stata l’ADFH (L’associazione delle famiglie omogenitoriali), dopo una dichiarazione di Pascale Lemare, responsabile del servizio adozioni del dipartimento.
“Le coppie omosessuali – ha detto la Lemare – sono un po’ atipiche rispetto alla norma sociale, ma anche alla norma biologica. Così come i bambini che nessuno vuole perché sono troppo problematici, psicologicamente in difficoltà, troppo grandi, con disabilità, hanno disturbi e non sono ricercati dalle coppie e questo è normale”.
ADFH, indignata da queste dichiarazioni, ha denunciato per discriminazione il pubblico ministero di Rouen commentando: “Tutto ciò è omofobia. Questo si basa sull’idea che saremmo sub-cittadini, che dovremmo inseguire tutti gli altri”,
Il Difensore dei diritti, Jacques Toubon, ha analizzato il caso “per indagare sulle pratiche del servizio di adozione del dipartimento della Senna Marittima”. E ha ricordato: “I bambini sono uguali. E anche tutte le famiglie”
L’ispezione ha messo in luce “una selezione che si è gradualmente imposta nel percorso adottivo”, dissuasiva per le coppie etero verso l’accoglienza di bambini “difficili”.
In altre parole: “C’è stata una regola tacita a favore delle coppie etero”. I conti ci sono: nel periodo dal 2013 (anno del voto della legge che apre l’adozione alle coppie omosessuali) al 2017, le coppie dello stesso sesso hanno adottato solo “bambini con bisogni speciali”, in cattive condizioni di salute o con disabilità.
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