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Trento, Lega sospende progetto su parità di genere: è “gender”

Erano percorsi che da ben cinque anni si svolgevano nelle scuole della provincia di Trento, con lo scopo di educare ragazzi e ragazze alla parità di genere e al rispetto tra maschi e femmine. Ma la giunta  provinciale leghista arrivata al potere, forse incapace di discernere tra rispetto per le differenze e mostri immaginari, ha bollato il tutto come “gender” e ha sospeso il progetto scolastico. Succede in Trentino a trazione “sovranista”, in piena armonia con quanto sta accadendo a livello nazionale con il “governo del cambiamento” e la sua politica d’odio contro tutte le diversità.

La Lega e l’incapacità di distinguere tra rispetto e ideologia

Bianca Pitzorno, l’autrice censurata

Come riporta anche Il Fatto Quotidiano, i corsi – che erano stavi approvati dalla precedente giunta di centro-sinistra – miravano a «superare gli stereotipi, affrontando temi come il bullismo e la violenza di genere». Ma la maggioranza ha bisogno di vigilare, per capire se educare al rispetto delle differenze possa portare confusione di genere tra adolescenti. Sempre il Fatto fa notare che l’obiettivo della giunta è «verificare la piena coerenza dei contenuti educativi dei percorsi con le aspettative delle famiglie rispetto ai valori che la Giunta provinciale intende perseguire». Il consigliere di maggioranza, Claudio Cia, non ha dubbi in merito: quei corsi «non fanno altro che promuovere l’ideologia gender». Insomma, questa gente deve capire se educare le giovani generazioni al rispetto, rientra nella cultura della nuova maggioranza al potere. Ne prendiamo atto.

L’attacco di Bianca Pitzorno

Si mostra sgomenta, invece, l’autrice di uno dei libri promossi nelle scuole, Bianca Pitzorno, che su Facebook scrive: «Di questi giorni è la notizia che nelle scuole del Trentino la presenza di Extraterrestre alla Pari tra i libri proposti ha fatto sospendere una iniziativa di educazione alla parità di genere. Chi di voi lo ha letto, lo ha trovato pericoloso?» Il libro, infatti, parla di un extraterrestre la cui identità di genere non è specificata, fino al compimento di una certa età. Cresciuto come un maschio, poi si scopre una ragazza e accetta serenamente la sua identità sessuale. «Secondo voi l’avventura terrestre di Mo invita al “sesso fluido”, o piuttosto mette in luce la assurdità di certi pregiudizi?»

Di cosa parla il libro censurato

Claudio Cia, consigliere che crede al “gender”

Continua nella sua critica, l’autrice: «Oggi che il capitano Samanta Cristoforetti è andata nello spazio e si prepara a ritornarci, non trovate logica la disperazione della zia astronoma di Mo che non può fare altrettanto? Cosa c’entra questa critica alla obbligatorietà di ruoli con la disforia di genere? Quando Mo dall’esame dei cromosomi scopre di essere una femmina lo accetta tranquillamente, non manifesta nessuna intenzione di cambiare sesso, anche se come maschio viveva meglio. Semplicemente si rifiuta di vivere in una società dove alle femmine (e ai maschi) determinate attività e determinati sentimenti – che non hanno niente a che fare con l’attività sessuale e con la riproduzione – sono vietati».

E il M5S realizza di essere alleato con gli omofobi

Si svegliano, in tutta questa vicenda, i consiglieri del MoVimento 5 Stelle, che scoprono di avere alleati di governo omofobi (anche se nella Provincia autonoma di Trento sono all’opposizione) e che accusano di portare avanti un «pensiero paranoico inquisitorio pseudo-riformista» dai «metodi censori». Benvenuti nel mondo reale, insomma. Concordi anche le altre opposizioni (Pd e Futura 2018) sull’assurdità della misura presa dalla maggioranza. Serene, ma determinate, le educatrici che rilanciano: «Svolgiamo questa attività formativa con passione e professionalità nella convinzione di portare le nostre competenze a servizio di scuole, studenti, famiglie. Siamo pienamente disponibili a fugare dubbi e perplessità di qualunque tipo: molti anni di esperienza nelle scuole parlano per noi».

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