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Bi-Visibility Day: a Padova la prima manifestazione dell’orgoglio bisex

Le persone bisessuali vengono spesso viste come in “una fase di passaggio” verso l’omosessualità, o il loro orientamento sessuale viene confuso con una pratica erotica. Ma non è tutto. Secondo recenti studi condotti da BiUK (2012) e MAP (2014), i continui atteggiamenti di derisione, disprezzo e diminutio del loro orientamento sessuale comportano purtroppo gravi ripercussioni sul benessere delle persone bisessuali: c’è più paura di fare coming out, i rischi di suicidio sono più alti e non mancano situazioni di povertà più diffuse, probabilmente dovute ad una doppia discriminazione, vale a dire dentro e fuori le comunità arcobaleno.

La prima manifestazione per la visibilità delle persone bisex

La ricerca in materia resta comunque scarsa (basti pensare che la prima conferenza internazionale sulla bisessualità ha avuto luogo a Londra nel 2010), e nel nostro paese è quasi inesistente. È anche per questo che il 23 settembre, in occasione della Giornata Mondiale della Visibilità Bisessuale istituita nel 1999, Padova diventerà la prima città italiana ad ospitare un evento di piazza contro la discriminazione verso le persone bisessuali. Tema principale della manifestazione sarà la trasversalità della bifobia, in quanto ben presente sia nelle comunità etero che in quelle LGBTI. Anticipato da una lunga serie di incontri informativi sulla bisessualità, il Bi-Visibility Day padovano prevede un percorso attraverso le principali piazze della città.

“Le persone bisex esistono”

“Abbiamo deciso che, come in altre città europee, andremo in piazza per mostrare che le persone bisex esistono, e non solo come versione immatura (o perversa) di qualcos’altro”, dice Elena Lucietto, attivista di Antéros LGBTI Padova e portavoce di Bi Visibility Day Padova. L’evento è frutto di sforzi congiunti da parte di molte realtà LGBTI e non provenienti da diverse regioni d’Italia.
Gaypost.it ha deciso di farle qualche domanda.

Partiamo dall’inizio. Prima della manifestazione, avete creato una serie di incontri informativi: quali sono e come stanno andando?
Abbiamo organizzato sia eventi prettamente informativi, sia assemblee pubbliche per permettere alle persone ed alle realtà interessate di partecipare alla costruzione dell’iniziativa.

Elena Lucietto, portavoce di Bi Visibility Padova

La prima assemblea è stata a giugno, mentre la più recente è stata domenica 10 settembre, nata nell’adesione di altre due associazioni. Gli incontri informativi invece hanno riguardato alcuni dati e ricerche su bisessualità e bifobia, ma anche argomenti più leggeri come le icone bisessuali nel mondo della musica e gli effetti del loro coming out. Questo si riallaccia alla percezione sociale della bisessualità, al fatto che dichiararsi tali viene spesso visto come un’omosessualità mancata, o un tradimento verso la comunità gay-lesbica, oppure come una cosa “cool”, a seconda dei contesti.

Come ha risposto la comunità locale?
Incontri e assemblee hanno avuto una buona partecipazione, anche da parte di persone che prima non si erano mai interessate all’attivismo LGBTQIA+. Ho avuto anche l’impressione che alcune di loro, nello stesso periodo, stessero scoprendo che non è obbligatorio “capire se sei etero o gay”… Speriamo di aver dato una mano, in qualsiasi misura! L’incontro successivo si è tenuto ieri, ed ha affrontato il tema della bisessualità e la sua percezione in diversi ambienti: invisibilizzazione, erotizzazione, diffidenza, indifferenza e inclusività, solo per citarne alcuni.

Siete la prima città italiana ad ospitare un evento del genere e, considerando la “svolta civica” di Padova dopo un’amministrazione leghista, avete chiesto o ricevuto il patrocinio della città?
In realtà abbiamo presentato il progetto del corteo già prima che ci fossero le elezioni, quando la città era commissariata e non c’era una giunta, perché volevamo rendere chiara l’intenzione di fare questa manifestazione in qualsiasi scenario. La nuova amministrazione si è poi dimostrata disponibile ed ha dato parere favorevole alla nostra iniziativa.

Nel resto del mondo, diverse città organizzano eventi in occasione della Giornata Mondiale della Visibilità Bisessuale. Come vi sentite ad essere la prima città italiana ad organizzare una manifestazione di piazza?
È elettrizzante e fa un po’ paura, ma soprattutto dà un senso di attesa, come di qualcosa di bello e vasto che comparirà a breve. Vasta è l’idea che non si debba più “scegliere da che parte stare”. Questa pressione a “scegliere” è pervasiva, un po’ come il sessismo o la normatività di genere. Il binarismo dei corpi, il binarismo dei desideri. Questa oppressione fa male e spinge a uniformarsi, a non reagire quando viene fatta la battuta “sei in una fase”, perfino a mettere in dubbio l’attendibilità di ciò che si prova. L’ostracismo o il pregiudizio esterni isolano chi, di base, dubbi non ne avrebbe.

È sempre così?
Negli ultimi tempi, accanto a vissuti più o meno dolorosi, abbiamo anche notato reazioni e rivendicazioni. Sempre più persone rispondono a tono ad una battutaccia, dove qualche anno fa non sarebbe accaduto; sempre più persone ribattono “invece sì che esiste la bisessualità!”; sempre più persone, pur non essendo bisessuali, si dimostrano inclusive o neutre in merito. In diverse città d’Europa, negli anni passati, sono state organizzate manifestazioni per il 23 settembre. Anche sul nostro territorio ci è sembrato che i tempi fossero maturi per portarle in piazza, queste persone bisessuali! Per renderle visibili. Per renderle orgogliose.

Tutte le informazioni sul corteo

Gli orari e il percorso del Bi Visibility Day Padova sono presenti sull’evento Facebook della manifestazione e sul sito ufficiale del progetto.

Bi Visibility Day è organizzato da Antéros LGBTI Padova, ASU – Associazione Studenti Universitari, Il Sindacato degli Studenti, Associazione Lieviti (Bisessuali e Pansessuali) Circolo Tematico ArcigayVerona e Chiesa Pastafariana Italiana con la partecipazione di Fuxia Block– Collettivo Femminista Queer, Gruppo BproudBologna, TralaltroArcigayPadova, BiT – Bisessuali in Toscana, Un Secco No – Associazione di Promozione Sociale Contro le Discriminazioni –Forlì, Associazione MaiMa – Schio (Vicenza), Teatro Liquido – Teatro dell’Oppresso –Padova e Circolo Culturale TBIGLQA+ Harvey Milk –Milano.

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