Il censimento del 2020 degli Stati Uniti d’America non includerà domande che permettano di contare e valutare le condizioni delle persone gay, lesbiche, bisessuali e transgender. A rivelare la notizia è stato il magazine statunitense Out.com che ha riportato le dichiarazioni dell’ente che si occupa proprio dei censimenti. U.S. Census ha fatto sapere che le domande, inizialmente inserite, sull’orientamento sessuale e l’identità di genere, erano state incluse “erroneamente”. Nell’ultimo report sulla prossima conta dei cittadini d’oltreoceano, infatti, non ci saranno domande per le persone LGBT.
Le associazioni LGBT hanno denunciato con forza la cosa e accusano l’amministrazione Trump di volere cancellare la comunità.
L’accusa arriva da GLAAD. La presidente, Sarah Ellis, ha dichiarato che in questo modo Trump “aggiunge un nuova, disgustosa, voce alla lunga lista di tattiche adottate per negare legalmente servizi e legittimità al duro lavoro degli americani LGBTQ”.
“Oggi l’amministrazione Trump ha fatto un altro passo per negare la libertà, la giustizia e l’uguaglianza per le persone LGBTQ – ha commentato Meghan Maury, responsabile del Criminal and Economic Project della National LGBTQ Force – scegliendo di escluderci dal censimento 2020 e dall’American Community Survey”.
Le informazioni raccolte con i censimenti servono a permettere ai governi e alle amministrazioni locali di migliorare i servizi, di capire in quali ambiti bisogna intervenire, di approvare nuove leggi che migliorino le condizioni della popolazione. “Se il governo non sa quante persone LGBTQ vivono in una comunità – continua Maury – come può fare il suo lavoro per permettere un accesso giusto ed equo ai diritti, alla protezione e ai servizi di cui abbiamo bisogno?”.
L’associazione Human Rights Campaign ha inoltrato una formale richiesta al Dipartimento responsabile per avere ulteriori chiarimenti.
Il presidente di HRC, Chad Griffin, ha diffuso una nota stampa in cui dichiara che “l’amministrazione Trump ha lanciato una campagna per cancellare le persone LGBTQ dai dati federali usati per creare i budget e le politiche del governo”. “Il loro intento – dice Griffin – è chiaro: negandone l’esistenza, l’amministrazione Trump spera di negare l’uguaglianza. Non funzionerà”.
Della cosa si è occupata anche Chelsea Clinton, figlia di Bill e Hilary, che ha affidato ai social network la sua indignazione. “Questo è oltraggioso – ha scritto -. Nessuno dovrebbe essere invisibile in America”.
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