L’Inps ha emanato una circolare che chiarisce l’applicazione della legge sulle unioni civili per quello che riguarda l’ente previdenziale. In particolare, l’ente spiega che alle parti dell’unione civile si applica quanto già previsto per le coppie eterosessuali sposate. Questo riguarda ad esempio le prestazioni per il o la partner che non siano già di per sé tutelati dall’ente stesso, l’assegno per il congedo matrimoniale e quello per il nucleo familiare.
Ma la parte più di rilievo riguarda i figli delle coppie dello stesso sesso.
L’Inps, infatti, riconosci sia i figli nati prima dell’unione, sia quelli nati dopo, sia i minori affidati alle coppie, questo a prescindere che i partner dell’unione civile siano riconosciuti entrambi come genitori oppure no.
L’unico caso per il quale l’ente non ha ancora sciolto i dubbi riguarda i casi di separazione con o senza figli nati dopo l’unione. Per queste circostanze, l’Inps ha chiesto il parere del Ministero del Lavoro.
Per Articolo 29, portale giuridico sulla questione dell’orientamento sessuale e dell’identità di genere, si tratta di una circolare “assai significativa”. “si va avanti – commentano i giuristi sulla pagina Facebook di Articolo 29 – e grazie al comma 20 si assottigliano sempre più le differenze”.
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