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Spagna, congedi parentali uguali e obbligatori per mamme e papà

Non solo le mamme. Anche i papà, in Spagna, potranno accudire i loro figli senza dover rinunciare a giorni di ferie o a giornate di lavoro.
Secondo il decreto varato dal governo presieduto dal socialista Pedro Sanchez, infatti, i papà avranno congedi di paternità uguali a quelli di maternità: 16 settimane ciascuno, di cui 6 da prendere obbligatoriamente insieme subito dopo la nascita. Le altre 10, invece, dovranno essere spalmate durante il primo anno di vita del bambino o della bambina. Nessuna decurtazione dello stipendio è prevista.
I tecnici del governo hanno stimato che la nuova misura costerà alle casse dello Stato dai 250 ai 350 milioni di euro. Nel 2021, ovvero quando la misura entrerà a pieno regime, arriverà a 1,2 miliardi.

La situazione ad oggi

Fino a prima di questo decreto, il congedo di paternità corrispondeva a sole 5 settimane e solo il 2% dei papà spagnoli ne usufruiva. L’intenzione, dunque, è di invertire la tendenza e di fare in modo che entrambi i genitori si assumano le stesse responsabilità di cura nei confronti dei figli.
Ma è soprattutto un modo per ridurre il divario che impedisce alle donne di dedicarsi al proprio lavoro e di aspirare al proprio sviluppo personale. La maternità è spesso un’arma di ricatto, sul posto di lavoro anche perché le leggi permettono alle donne di assentarsi dal lavoro per prendersi cura dei figli più di quanto consentano ai padri.
Questa legge punta a intervenire proprio su questo aspetto mettendo sullo stesso piano, a casa e sul lavoro, tutti e due i genitori.

Il gap salariale

Non è un caso, infatti, che lo stesso decreto intervenga sulla questione del gap salariale tra uomini e donne. Sono previsti, per le aziende con più di 50 dipendente, registri salariali divisi per genere e per categorie professionali. Questi registri dovranno essere trasmessi ai sindacati e ai comitati di fabbrica che valuteranno se lavoratori e lavoratrici sono pagati allo stesso modo. Non sarà più possibile, inoltre licenziare una donna in gravidanza né un lavoratore o una lavoratrice che ha usufruito del congedo parentale per almeno un anno dopo il congedo stesso.

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