Rainbow

Sono un genitore imperfetto e va bene così

Fra le persone che spesso mi scrivono capita ogni tanto che qualcuno (giustamente) mi chieda: “Ma la vita da genitore per te è solo rose, fiori e cuori?”.
Ecco, oggi provo a rispondervi. E la riposta è ovviamente “NO”. E non potrebbe essere altrimenti.
Ci sono sere in cui arrivo a sera così stanco e liquefatto che potrei essere raccolto con un cucchiaino.
Ci sono mattine in cui mi alzo imprecando in tutte le lingue del mondo, magari dopo aver passato l’ennesima notte insonne.

A volte penso: “Chi me l’ha fatto fare?”

Ci sono momenti in cui ripenso al tempo e alla libertà che avevo in quella che io chiamo “la mia vita precedente” e quasi mi viene da piangere per la loro mancanza… e a volte perfino penso per un attimo “chi me lo ha fatto fare?”.
Insomma, sono una persona come un milione di altre, e sono un genitore imperfetto come tanti, e non mi interesserebbe essere altrimenti.

Avete presente Mariella, “la mamma disperata in chat” del programma 610 di Lillo & Greg su Radio2 (la bravissima attrice Federica Cifola)?
Alcune volte mi sento anche io così, soffocato da mille impegni e responsabilità, con l’angoscia di “scarta la carta” e con il ricordo ancora vivido della vita di prima quando “andavi alle feste con gli amici, uscivi a mezzanotte, facevi tardi… conoscevi uno, baciavi un altro, poi con uno andavi alle Maldive”.

Il bonus dell’assenza di ruoli stabiliti

Con il bonus, però, che nella mia famiglia (come in quelle di molte coppie di papà e di mamme che conosco) non ci sono ruoli familiari di genere stabiliti. Io e Sergio siamo perfettamente interscambiabili e a feste, riunioni di classe ed “eventi” similari andiamo a turno!
Insomma, in definitiva sono un genitore qualsiasi e semplicemente mi è più naturale raccontare delle cose belle di questo straordinario viaggio perché a conti fatti, ogni sera, al netto di un po’ di stanchezza, quello che giorno per giorno ricevo da Alice e Luca è certamente molto di più di ciò che ho dato.
E so di essere un ragazzo fortunato (… “perché mi hanno regalato un sogno”!).

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