Primo stop alle famiglie omogenitoriali, da parte del comune di Coriano. Domenica Spinelli, la sindaca del paesino in provincia di Rimini, «ha bloccato la richiesta presentata da una coppia gay» riporta l’Ansa «per il riconoscimento legale dei figli, due bambini nati all’estero». Una scelta in controtendenza rispetto a quanto avvenuto sino ad oggi, da parte di molte città italiane, da Torino a Catania, fino ai comuni più piccoli.
La sindaca di Coriano
La sindaca, eletta in una lista civica di centro-destra, difende la sua scelta: Spinelli ha infatti contattato i membri del Governo per avere chiarimenti sul da farsi. «Il sindaco» ha dichiarato al Resto del Carlino la prima cittadina, parlando di sé al maschile «è un ufficiale del governo e deve rendere conto al ministro degli Interni. Questo ho fatto. In una situazione di vuoto legislativo ho scritto al ministro Salvini ed al ministro per la Famiglia, Fontana presentando loro il caso in attesa di un pronunciamento».
Spinelli lascia intendere, altresì, di non avere pregiudiziali ideologiche nei confronti della questione: «Mi sono comportata da amministratore» dice ancora «non ne faccio alcun caso politico. È un tema etico e così come è stato per l’aborto o il divorzio credo che vada sottoposto a una consultazione referendaria. Io, come semplice sindaco, non posso assumere una simile decisione». Una scelta pilatesca, a ben vedere, che pone il destino di quei bambini nelle mani di chi ha già manifestato una profonda avversione nei confronti delle famiglie arcobaleno. Forse la sindaca lo ignora, ma anche questo è un fatto squisitamente politico.
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