«Meglio pisciato» – sì, scritto così – «che vestito come una femmina»: questo il delirante messaggio che si sono viste recapitare alcune maestre della scuola per l’infanzia Peter Pan, a Chivasso che avevano cambiato un bambino che si era fatto la pipì addosso con un paio di pantaloni di colore fucsia, colore ritenuto non convenzionale dalla famiglia. Lo riporta La Stampa di Torino. Ma vediamo più nel dettaglio cosa è successo.
Una giornata a scuola, come tante altre. Siamo all’asilo e un bambino di tre anni si fa la pipì addosso. Succede. Solo che al bimbo in questione succede più volte e le maestre finiscono i pantaloni di scorta e il cambio. Il piccolo allievo è bagnato e va cambiato quanto prima. Le insegnanti trovano un paio di pantaloni, ma di colore fucsia. E così decidono di cambiare il bambino. Un colore come un altro, ma la mamma non ha gradito questa scelta, lamentandosi con le maestre.
«Vi ringrazio per i pantaloni rosa e le mutandine che avete imprestato al bambino» ha scritto la madre del piccolo, in un biglietto «dopo aver esaurito la scorta. Però le norme sociali non le abbiamo fatte noi. Lo preferivamo pisciato, che sappiamo che tanto asciuga, piuttosto che vestito da femmina e con le idee sull’identità di genere in conflitto». Insomma, per questa signora basta un colore “fuori norma” per mettere confusione nell’identità dell’individuo.
A difesa delle maestre, per fortuna, arrivano le parole della vicaria, Enrica Venneri: «Le maestre si sono comportate usando il buon senso. Non potevamo certo lasciare un bimbo con i pantaloni bagnati. Le insegnanti hanno addirittura avvisato papà e mamma del bimbo che venissero a portare un altro cambio e solo dopo aver appreso che non potevano raggiungere la scuola, allora hanno recuperato dei pantaloni e la biancheria di scorta che teniamo in caso di evenienza».
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