Onda Pride

“Letti separati? No, grazie”: a Siena parte la campagna per l’accoglienza Pride

Siena, il coordinamento del Toscana Pride lancia un’iniziativa rivolta alle strutture alberghiere alla vigilia del 16 giugno, data della manifestazione.

Letti separati? No, grazie

“Care albergatrici e cari albergatori, avete mai accolto nella vostro struttura una coppia gay o lesbica? Avete fatto qualche gaffe?”. Per porre fine a interrogativi imbarazzanti e battute che non fanno ridere da parte dei gestori ecco il vademecum di buone pratiche stilato dal coordinamento del Toscana Pride per garantire una buona “ospitalità” arcobaleno.
“La verità – spiegano gli ideatori della campagna – è che può bastare un cordiale e caloroso “Benvenut* a Siena, godetevi le bellezze di questa città!” perché l’integrazione, il rispetto e la non discriminazione nasce proprio da semplici gesti quotidiani e una domanda inopportuna, non fatta, a volte, può essere il miglior biglietto di visita”.

Il vademecum per l’ospitalità arcobaleno

1- Volete Letti Separati? MAI domandarlo, sarà cura di chi prenota specificarlo!
E poi che avete paura che si freghino le coperte o che si prendano a
calci durante il sonno??
2- Siete Fratelli o Sorelle? I legami che uniscono due persone dello stesso sesso possono essere anche altro rispetto a quello che voi pensate o vi aspettate: ricordate che il mondo è bello perché è vario!
3 – Siete amici? Ma ammesso che lo siano, o anche che non lo siano, a voi, cosa cambia?
4- Belle le donne italiane vero? Questa domanda è pericolosa se non siete pronti a sentirvi dire SI da una bella coppia di donne svedesi che non sono abituate al calore del mediterraneo…
5- I mariti a casa eh?? Potreste ricevere un secco: mio marito è Lei!!
6 – Vi consiglio questo locale dove ci sono un sacco
di ragazzi! Questa potrebbe essere un’informazione non richiesta da una
coppia lesbica!

Come aderire

Per gli albergatori che vorranno veder segnalata la loro struttura come friendly sul sito ufficiale dell’evento basterà compilare un piccolo form reperibile a questo indirizzo. E con un piccolo contributo di 30 euro, veramente piccolo se si pensa alla possibilità di poter non solo sensibilizzare gli albergatori, ma anche alla prevenzione di atteggiamenti che possano risultare, anche involontariamente, discriminatori od offensivi.

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