«Legge liberticida e non necessaria, specialmente in questo particolare contesto storico»: così viene bollata la legge contro l’omo-bi-lesbo-transfobia recentemente approvata dalla Camera dei Deputati da Fratelli d’Italia in Sicilia. Il partito di Giorgia Meloni ha perciò presentato, all’assemblea siciliana, «una mozione di cui l’on. Gaetano Galvagno è il primo firmatario che impegna il governo regionale a esprimersi in merito alla proposta di legge Zan».
Per il parlamentare regionale Calvagno «discutere oggi questa proposta di legge» è «fuori luogo e conferma l’esigenza da parte del governo centrale di spostare l’attenzione generale su un argomento diverso rispetto a quelli che sono i reali problemi che stiamo vivendo sul nostro territorio con questa nuova ondata pandemica». Per l’esponente di Fdi dunque il governo ha sentito l’esigenza di trattare il tema dei discorsi d’odio per non affrontare i problemi dovuti alla pandemia. Peccato che l’iniziativa sia partita dal Parlamento. Ma non è tutto.
C’è anche il gender, a metterci lo zampino: «Non sono le teorie gender quelle che dobbiamo insegnare alle giovani generazioni tra i banchi di scuola ma il valore della nostra cultura e l’importanza di essere cittadini perbene e fieri di essere italiani». Fdi dunque chiede all’Ars di «esprimere il proprio dissenso rispetto questa proposta di legge liberticida che intende instillare nei nostri figli assurde congetture che a quell’età possono solo turbare psicologicamente la loro serenità». Per il rappresentante dell’estrema destra, dunque, la lotta all’omo-transfobia rischia di confondere le menti di giovani allievi/e. In che modo, non è dato saperlo.
Risponde al deputato regionale Arcigay Catania, in una nota ufficiale sulla sua pagina Facebook: «La mozione di Fratelli d’Italia che vorrebbe impegnare la Regione Sicilia a esprimere il proprio dissenso nei confronti della legge Zan è offensiva e ridicola» dichiarano gli/le esponenti dalla realtà etnea. «Non sappiamo dove vivano quelli di FDI, ma in Italia la libertà d’opinione è un principio costituzionalmente garantito, tra l’altro richiamato espressamente, sebbene fosse superfluo, dalla legge Zan all’art. 3».
E continua la nota: «È poi sconcertante che a Fratelli d’Italia credano ancora alla teoria del gender, e abbiano una visione dell’omosessualità talmente retriva da poter affermare, senza imbarazzo alcuno, che “turberemmo psicologicamente i bambini”». Per gli attivisti e le attiviste di Arcigay Catania «Galvagno dovrebbe vergognarsi di usare la pandemia e le difficoltà reali che causa a tanti e troppi per tentare di privare le persone lgbt+ di una tutela», ricordando all’esponente della destra radicale che la comunità attende questa legge da trent’anni.
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