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Il bellissimo discorso di Maryl Streep ai Golden Globes: contro Trump, senza nominarlo mai

Dopo essersi scusata per essere senza voce e perché si apprestava a leggere il suo discorso, Meryl Streep ha iniziato la sua invettiva contro Donald Trump. Con la classe che la contraddistingue, l’attrice ha prima ritirato il Cecil B. Demille alla carriera e poi ha pronunciato queste parole. Di seguito la trascrizione in italiano e il video originale del discorso ai Golden Globes di questa notte.

“Io, e tutti voi in questa sala, in realtà, apparteniamo ai segmenti più attaccati nella società americana in questo momento. Pensateci. Hollywood, gli stranieri e la stampa.
Ma chi siamo noi? Hollywood è solo un gruppo di persone provenienti da altri luoghi.
Sono nata e cresciuta nelle scuole pubbliche del New Jersey, Viola Davis nasce in South Carolina, ed è cresciuta a Central Falls, Long Island. Sarah Paulson è stata cresciuta da una madre single a Brooklyn, Sarah Jessica Parker è stata una di otto figli nati in Ohio. Amy Adams è nata in Italia, Natalie Portman è nata a Gerusalemme, Ryan Gosling, come tutte le persone carine, è canadese e Dev Patel è nato in Kenya, cresciuto a Londra, e recita nel ruolo di un indiano cresciuto in Tasmania.

Hollywood è fatta da stranieri. Se ci sbattono tutti fuori, non avranno più nulla da vedere se non il calcio e le arti marziali, che non sono le arti!
(La trascrizione del discorso continua dopo il video)

C’è stata una performance di quell’uomo che mi ha infastidita. La visione di quel video ha toccato il mio cuore e non in modo positivo. Non c’era niente di buono nel suo “show”. Avrà anche fatto il suo lavoro facendo ridere il pubblico, ma non è stato bello. Lui ha imitato un giornalista disabile, lui che siede nel posto più potente della nostra nazione, lui che ha più potere, privilegi e capacità di reagire ha umiliato un reporter disabile. Quella scena mi ha spezzato il cuore quando l’ho vista. Ancora non riesco a togliermela dalla testa perché non era in un film, era nella vita reale.

E questo modo disgustoso di umiliare quando è fatto da qualcuno della sfera pubblica, da parte di qualcuno di potente, arriva giù nella vita di tutti, perché in qualche modo dà il permesso alle altre persone di fare la stessa cosa. La mancanza di rispetto porta ad altra mancanza di rispetto. La violenza incita alla violenza.
Quando il potente usa la sua posizione per prevaricare gli altri, tutti noi abbiamo perso.
Vi saluto dicendo: come la mia amica, la buonanima Principessa Leila, mi ha detto una volta ‘prendi il tuo cuore spezzato, trasformalo in arte’.”

La cerimonia di insediamento di Trump si svolgerà il prossimo 20 gennaio, ma non è ancora chiaro quali artisti si esibiranno per lui. Molti hanno declinato l’invito, da Celine Dion a Elton John passando per Il Volo.

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