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E anche quest’anno non poteva mancare la polemica sul “presepe gay”

Puntuale come ogni anno, nei giorni che precedono il Natale arriva la polemica sul “presepe gay”. Questa volta a scatenare le reazioni di un gruppo cattolico britannico particolarmente suscettibile è stato l’artista californiano Mark Thaler che ha realizzato delle decorazioni per l’albero che rappresentano due diverse visioni della natività: una con due mamme e una con due papà (due madonne e due Giuseppe, se volete). Secondo quanto riporta il Daily Mail, l’idea non è affatto piaciuta al gruppo “Christian Concern” che le ha definite “un blasfemo tentativo di riscrivere la storia del Natale”.

“Queste decorazioni sono un tentativo disperato e ridicolo di pretendere che le relazioni omosessuali siano pure e sante – ha dichiarato il presidente Andrea Williams -.Ritraggono blasfemamente il Signore Gesù figlio di una coppia omosessuale. A quali profondità si abbasserà la lobby LGBT nel tentativo di normalizzare il proprio comportamento? Il disegno di Dio è che i bambini crescano con un genitore maschio e una femmina. Il Signore Gesù aveva genitori così ed la cosa migliore per i bambini”.

Le decorazioni, in vendita su Zuzzle.co.uk, sono state progettate da Thaler per “Pride and more”. “Non tutti i punti di vista sono uguali – ha risposto l’artista -. Le persone hanno bisogno di coesistere, non di giudicarsi a vicenda. È solo un’immagine. Devono concentrarsi su se stessi e non preoccuparsi di quello che fanno gli altri”.
Certo, se dobbiamo restare fedeli alla rappresentazione storica, Gesù era figlio di Maria e Giuseppe, una coppia etero, ma sono molti gli errori storici che ormai fanno parte integrante dell’immaginario legato alla natività. A cominciare dal modo in cui spesso vengono rappresentati sia la Madonna che Gesù: biondi e con una carnagione chiarissima, nonostante fossero palestinesi.

Per non parlare del fatto che il 25 dicembre è solo una data convenzionale scelta per celebrare la nascita di Cristo e consolidatasi intorno all’anno 300 d.C, secondo alcune fonti, in sostituzione della festa del Natalis Solis Invicti, il solstizio d’inverno celebrato dai culti pagani. Tutt’ora, il Natale si festeggia in date diverse a seconda della confessione: le chiese ortodosse orientali lo festeggiano il 6 gennaio, gli ortodossi ancora fedeli al calendario giuliano, invece, il 7 gennaio, mentre la chiesa armena apostolica di Gerusalemme lo fa cadere il 19 gennaio. Insomma, nel corso dei secoli la rappresentazione della natività è cambiata adattandosi alla società. Voi cosa ne pensate? È blasfemia o anche questa volta siamo davanti ad un adattamento alla società che cambia?

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