Si è spenta sabato a Los Angeles la scrittrice statunitense Patricia Nell Warren, una delle più rispettate autrici di letteratura lgbt, aveva 82 anni.
L’annuncio della scomparsa è stato dato dal magazine americano online ‘Lgbtq Nation’.
Warren è l’autrice de “La corsa di Billy” (Fazi Editore), il primo romanzo gay a diventare un libro di culto, ottenendo un grandissimo successo internazionale senza non aver suscitato inizialmente scandalo (si calcola che abbia venduto circa 10 milioni di copie nel mondo).
Il libro fu il suo coming out (all’epoca era ancora sposata con il poeta ucraino Yuriy Tarnawsky) finendo nella lista dei bestseller del “New York Times”, definendola “la più famosa storia d’amore gay mai narrata”.
Racconta la storia di Harlan Brown allenatore sportivo allontanato da una prestigiosa università per sospetta omosessualità. L’eco dell’opera fu tale da ispirare la nascita, nel 1976, dei Frontrunners (dal titolo originale del libro): un gruppo di atleti gay, lesbiche, bisessuali e transessuali di San Francisco che si riunivano per praticare sport. Oggi, esistono club di Frontrunners in Europa, Canada, America meridionale e centrale, Australia e Nuova Zelanda. L’autrice fu consacrata come un’icona gay e il libro divenne il romanzo omosessuale di riferimento degli anni Settanta. Tra i suoi romanzi figura “La sfida di Harlan” (1994, sequel della “Corsa di Billy”, tradotto da Fazi Editore) e “The Wild Man” (2001), appassionata denuncia delle pratiche antiabortiste.
L’ideale proseguimento del primo romanzo. Dopo il tragico assassinio del suo amante, durante le Olimpiadi di Montreal del 1976, l’allenatore Harlan Brown è sospinto, suo malgrado, verso una nuova sfida esistenziale. Gravi minacce incombono infatti sulla sua famiglia d’elezione: su Chino, un veterano del Vietnam ossessionato dalle proprie ferite interiori sul figlio segreto di Billy. Eppure il tempo concede a Harlan una seconda possibilità: Matti, il migliore amico dell’atleta ucciso, riuscirà a conquistarne la fiducia prima, l’amore poi. Ma i pregiudizi e le difficoltà sono nuovamente in agguato, in un campo minato fatto di intolleranze e di una misteriosa malattia ancora senza nome che si stringe attorno al mondo gay. Nell Warren si è impegnata anche in una piccola grande battaglia inerente la partecipazione delle donne alle gare di resistenza per cui finalmente dal 1971, ad esempio, anche le donne potevano partecipare alla maratona di New York.
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