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Il Tribunale di Lucca riconosce l’impegno di Regina Satariano per i diritti trans e dice sì al cambio di genere

Una sentenza importante, quella che oggi ha riconosciuto il diritto di Regina Satariano di adeguare il genere anagrafico a quello che lei sente come suo.

Regina Satariano (al centro) con l’avvocata Cathy La Torre (a destra) e Porpora Marcasciano (a sinistra)

Il tribunale di Lucca ha infatti disposto il cambio del nome sui documenti della storica attivista per i diritti trans senza dover passare per la perizia di un consulente, solitamente richiesta quando la persona che richiede di cambiare genere all’anagrafe non si è sottoposta all’intervento per la riassegnazione chirurgica.

“In questi casi – spiega a Gaypost.it l’avvocata Cathy La Torre che ha seguito il caso come legale del Mit e del Consultorio Transgenere – non essendoci l’irreversibilità organica data dall’intervento, il Tribunale chiede degli accertamenti psicologici per verificare che la decisione sia comunque irreversibile”. “La novità assoluta, però – continua La Torre – è che il Tribunale di Lucca ha riconosciuto il lungo percorso di attivismo e di impegno di Regina Satariano nel campo dei diritti delle persone transgender come prova dell’irreversibilità della transizione. Un elemento molto importante che non va sottovalutato”.

Regina Satariano ha iniziato il suo percorso di transizione nel 1990 ed è da sempre un’attivista per i diritti delle persone trans.

Regina Satariano con la Sindaca di Torino Chiara Appendino (a sinistra) alla Trans Freedom March 2016

Dopo un lungo impegno nel Mit, otto anni fa ha fondato a Viareggio il Consultorio Transgenere, una struttura che offre consulenza non solo alle persone che vogliono iniziare la transizione, ma anche ai loro familiari, inevitabilmente coinvolti nel processo. Il valore del progetto, il secondo consultorio di questo tipo in Italia, è stato riconosciuto dalla Regione Toscana che, anche per il 2017 ha garantito il rinnovo del supporto anche economico.

“Quando lo scorso luglio i giudici hanno detto che avrebbero chiesto la consulenza per verificare la mia intenzione di cambiare genere – ha spiegato a Gaypost.it Regina Satariano – mi sono fermamente opposta. Quella del diritto a cambiare i documenti è una battaglia che porto avanti dal 2002, quando celebrando il ventennale della legge 164 (la legge che regola la riassegnazione del genere in Italia, ndr) decidemmo di puntare su questo come diritto delle persone trans che non vogliono sottoporsi all’intervento. Non vedo cosa debba ancora dimostrare“.

“Ho fatto questa battaglia sulla mia persona anche per quelle e quei trans che, avendo una certa età, hanno rinunciato a questa opportunità – ha continuato Satariano -. Non importa quanti anni si abbiano: non bisogna mai smettere di battersi per i propri diritti. E l’ho fatto anche per i ragazzi e le ragazze più giovani, perché sia un precedente anche per le loro storie personali”.

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