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Papà per scelta: “Siamo stati censurati”, salta l’incontro in un liceo di Catania

«Siamo stati censurati»: non usano mezzi termini su Facebook i due Papà per scelta – ovvero Christian De Florio e Carlo Tumino – che avrebbero dovuto presenziare qualche giorno fa all’assemblea d’istituto di un liceo artistico di Catania, l’Emilio Greco. I due genitori arcobaleno avrebbero dovuto raccontare la loro storia, ma non se ne è fatto nulla. «Un tema fortemente voluto dagli studenti, che ci hanno chiamato in causa perché alcuni loro compagni mostrano ancora vergogna nel mostrarsi in pubblico per come sono. Erano queste le parole di accompagnamento alla mail di invito». E invece? «Era tutto pronto. C’era pure la distinta firmata dal preside, che appoggiava entusiasticamente l’incontro. Peccato che ventiquattr’ore dopo, ci dicono che non se ne fa nulla».

La versione di Papà per scelta: l’opposizione dei genitori

Sulle motivazioni di questo dietrofront del dirigente scolastico ci sono diverse versioni: «Pare che alcuni genitori si siano ribellati ritenendo inopportuno trattare un tema così a scuola» continuano i Papà per scelta. «Pare che sia stato proprio il dirigente scolastico a tirarsi indietro, per paura di attacchi o ritorsioni, scegliendo di rimodulare l’incontro, in “una discussione più sana e democratica”. Come se il nostro intento fosse di indottrinare i ragazzi a chissà quali strane ideologie» scrivono con amarezza i due attivisti. Non è la prima volta, per altro, che la coppia vive una brutta esperienza in occasione di un incontro con le scuole.

La versione del dirigente scolastico

I due papà gay di Papà per scelta

Su MeridioNews possiamo leggere la ricostruzione di questo ripensamento. In un primo momento, infatti, il dirigente scolastico Antonio Alessandro Massimino avrebbe dato l’ok all’incontro, salvo poi ripensarci con una serie di circolari in cui annunciava che l’appuntamento andava rimodulato, parlando di rinvio, con la partecipazione di «più attori» per «evitare attacchi» e per «una discussione sana, democratica e non unilaterale». E avrebbe aggiunto il preside: «Anche perché conosco i miei alunni e i loro genitori». Secondo il giornale on line, che ha intervistato un’alunna che vuole rimanere anonima, la decisione sarebbe avvenuta per le proteste di alcune famiglie. Massimino, invece, nega che ci siano state interferenze esterne da parte dei genitori.

La rimodulazione dell’incontro

Ancora, secondo MeridioNews, «voci di corridoio, in realtà, rimandano a qualche professore che avrebbe contribuito a mettere la pulce nell’orecchio del dirigente scolastico». Il quale difende la sua scelta, dicendo di non conoscere i due papà arcobaleno. E che afferma di voler riprogrammare l’incontro con l’ausilio di altre figure, sotto forma di tavola rotonda, per trattare degli aspetti legali e psicologici e con il consenso dei genitori. «Non possiamo essere tacciati di essere omofobi» sottolinea il preside «semplicemente non conosciamo gli attori esterni». Prudenze che però capitano un po’ troppo spesso, nelle scuole del nostro paese, quando l’argomento è l’omosessualità e le scelte genitoriali delle famiglie arcobaleno. I due papà per scelta si augurano che il preside ci ripensi e riprogrammi l’incontro. E speriamo ci ripensi davvero, garantendo ai due padri la possibilità di raccontare la loro storia.

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