Da ora le persone trans norvegesi che hanno 16 anni o di più possono veder riconosciuto legalmente il loro genere d’elezione senza doversi sottoporre all’intervento chirurgico di riassegnazione che, di fatto, altro non è che una sterilizzazione forzata. La Norvegia non è il primo stato al mondo a riconoscere questo diritto. Stati come la Spagna, la Repubblica d’Irlanda, Malta, la Danimarca e l’Argentina hanno già da tempo leggi in questo senso.
La notizia è stata diffusa da Ilga-Europe, l’organizzazione europea che racchiude la maggior parte delle associazioni lgbt del Vecchio Continente.
“Il voto norvegese manda un messaggio forte agli altri governi europei – ha commentato Brian Sheehan, co-presidente del consiglio direttivo di Ilga Europe -. Requisiti oppressivi, come gli interventi medici, diagnosi psichiche o la sterilzizazione devono essere consegnati alla storia. I parlamentari che oggi hanno votato a favore dell’autodeterminazione hanno dato un esempio forte che tutti i loro colleghi del continente dovrebbero seguire”.
In Italia, da tempo, la comunità trans si batte per l’approvazione di una legge simile che superi l’attuale norma, la n. 164/82. In parlamento giace un disegno di legge su questo tema, il 405, dal 2014. Di fatto, soprattutto dopo la sentenza della Cassazione n. 15138 del luglio 2015, i tribunali italiani riconoscono il diritto delle persone trans a cambiare i dati anagrafici sui documenti senza dover ricorrere all’intervento chirurgico per la riassegnazione del genere.
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