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TDoR: 331 persone trans uccise in un anno in tutto il mondo

Oggi, 20 novembre, si celebra il Transgender Day of Remebrance (TDoR), la giornata internazionale in ricordo delle persone trans uccise in tutto il mondo. E proprio in occasione del TDoR la Transrecpect versus Transphobia Worldwide (TvT) ha pubblicato l’aggiornamento annuale del suo progetto sul monitoraggio degli omicidi delle persone trans: il Trans Murder Monitoring (TMM).

331 PERSONE TRANS UCCISE IN UN ANNO IN TUTTO IL MONDO

Il dato, registrato tra il 1 ottobre 2018 e il 30 settembre di quest’anno, è mostruoso: 331 persone trans o non conformi sono state uccise in tutto il mondo. Il paese ad avere il triste primato di capofila con il maggior numero di omicidi è il Brasile: 130 persone assassinate nell’ultimo anno. Segue il Messico, con 63 persone e gli Stati Uniti, dei quali ci siamo ampiamente occupati su Gaypost, con 31 omicidi.

Purtroppo questi dati devono considerarsi in difetto: spesso i paesi non hanno i mezzi culturali o burocratici per poter classificare le vittime trans in quanto tali, facendo loro subire un misgendering post mortem. In ogni caso i dati rivelati dal TMM sono preoccupati e mettono il luce di come le discriminazioni e lo stigma nei confronti delle persone trans sia un qualcosa di concreto, un qualcosa connaturato all’oppressione che priva molti di loro dei diritti basilari.

VIOLENZA SU VIOLENZA, ANCHE RAZZIALE

Le persone trans sono vittime di crimini d’odio orribili, tra cui l’estorsione, stupri, aggressioni e omicidi. Nella maggior parte dei paesi, come detto, il numero dei morti è impossibile da stimare con certezza.

Quello che è certo è che la violenza contro le persone trans spesso è strettamente correlata ad altri generi di violenze e oppressioni che trovano posto nella nostra società: razzismo, sessismo, xenofobia, discriminazione e odio contro le sex workers. Proprio quest’ultime sono la maggioranza delle vittime registrate nel TMM: il 61%.

A dimostrazione di come le discriminazioni vadano a braccetto negli Stati Uniti l’85% delle vittime erano di colore o native americane. Nei paesi europei come Francia, Italia, Portogallo e Spagna, paesi che ospitano un gran numero di persone trans dai paesi dell’Africa e del centro e sud America, il 65% degli omicidi è stato di donne trans migranti.

L’ITALIA E LA MORTE DI VITTORIA

E l’Italia? Nel nostro paese, nell’anno preso in considerazione dal TMM, si è consumato solo un omicidio, ponendo l’Italia tra i paesi con meno incidenza.
La notte del 30 marzo 2019, in via Franco Angeli, vicino alla Palmiro Togliatti, arteria abbastanza trafficata di Roma, fu ritrovato in avanzato stato di decomposizione il corpo di Vittoria, sex worker trans di origini brasiliane. Seppure senza evidenti segni di violenza, nessuno ha mai dubitato che si trattasse di un omicidio.

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