Queer World: manifestavano per Orlando, arrestati; test anali in Kenya

RUSSIA – Coppia arrestata per aver dimostrato solidarietà con la strage di Orlando
Felix Glyukman ed il suo ragazzo Islam Abdullabeckov sono stati filmati dall’emittente televisiva russa Rain TV davanti all’ambasciata USA a Mosca mentre venivano portati via dalla Polizia. La loro colpa? Aver scritto su un cartellone “Love Wins” (l’amore vince) in segno di solidarietà con le vittime della strage di Orlando ed i loro cari. Secondo le autorità, i due avrebbero violato una legge russa che impedisce ai cittadini di organizzare eventi o dimostrazioni di carattere pubblico senza permesso. coppia_russia_orlandoFelix Glyukman ha postato sul suo profilo Facebook una foto di sé dai sedili posteriori della volante della Polizia, raccontando l’accaduto e senza scatenare un grande dibattito. Dopo essere stati detenuti per circa 3 ore, i due sono stati rilasciati. “Ci auguriamo che questo caso al contempo brutto e bizzarro non finisca in tribunale” riferisce Sergy Pancahenko, l’avvocato dei due ragazzi. [Fonte: The Independent]

UCRAINA – Il Kiev Pride si è svolto pacificamente
Contrariamente a quanto detto qualche settimana fa da Artem Skoropadskiy, portavoce del partito neo-nazista Pravyi Sektor, il Kiev Pride di quest’anno non si è concluso con spargimenti di sangue e tensioni, al contrario il numero dei partecipanti è aumentato e le forze dell’ordine hanno svolto un ottimo lavoro.
Dopo essere stati controllati uno ad uno con un metal detector, circa 1000 partecipanti hanno sfilato per le vie del centro scortati da ben 6000 poliziotti, che prima e durante il corteo hanno arrestato più di 30 persone che stavano cercando di sabotare l’evento attaccando i manifesanti. Al Pride di Kiev di quest’anno hanno partecipato anche l’ambasciatore di Svezia Andreas von Beckerath, Rebecca Harms, presidente del partito dei Verdi al Parlamento Europeo e Serhiy Leshchenko, politico e membro del Parlamento ucraino. [Fonte: Rferl]

gay_kenyaKENYA – Il governo continuerà a ricorrere ai test anali
La Corte Suprema di Mombasa ha scioccato e disgustato tutte le organizzazioni di diritti umani del paese alla conferma che i test anali nonché gli esami forzati dell’HIV ed Epatite B condotti su uomini sospettati di condotta omosessuale sono strumenti costituzionali, ed i loro risultati possono essere usati come prove durante procedimenti penali. ”Questa notizia è devastante – dice Eric Gitari, direttore della Commissione Nazionale Diritti LGBTI (NGLHRC) – in questo modo non si farà altro che terrorizzare ulteriormente ogni persona LGBTI nel paese, togliendo loro anche la dignità”. Nonostante l’atto omosessuale sia considerato un reato in Kenya, procedimenti penali nei confronti di persone LGBTI sono piuttosto rari. La vera difficoltà è la vita di tutti i giorni: la comunità LGBTI kenyota è continuamente discriminata, stigmatizzata e spesso vittima di violenze e abusi. Considerando altamente deleteria nonché retrograda la decisione della Corte Suprema, la NGLHRC, che rappresenta proprio due uomini vittime di test anali ed analisi forzate in quanto ”sospettati di atti omosessuali”, ha fatto ricorso e spera quantomeno in un dibattito costruttivo con il governo. [Fonte: HRW]

Yang TengCINA – Uomo denuncia clinica psichiatrica per ”terapia correttiva”
Verso la fine del 2015 una donna della provincia di Henan ha scoperto il marito 32enne in una relazione extraconiugale omosessuale. La coppia ha deciso di divorziare, ma il giorno in cui i due coniugi avrebbero dovuto firmare le carte per ufficializzare la fine della loro relazione la donna ha teso una trappola al suo coniuge e, aiutata da alcuni membri della famiglia, lo ha praticamente sequestrato e portato in una clinica psichiatrica per sottoporlo ad una ”terapia correttiva”. L’uomo racconta di essere stato insultato, torturato e drogato ripetutamente nel corso di quasi tre settimane, durante le quali non è riuscito ad avere contatti con l’esterno per chiedere aiuto. Al diciannovesimo giorno invece è riuscito a scappare, e aiutato dal suo partner e da Ah Qiang, noto attivista LGBTI, si è immediatamente rivolto alla Polizia denunciando l’accaduto. Si attende ora una data del processo, dove l’uomo richiederà risarcimento alla clinica. In Cina l’omosessualità è stata decriminalizzata nel 1997, tuttavia le cliniche che offrono discutibili ”rimedi contro il disturbo dell’omosessualità” sono molto diffuse. [Fonte: The Guardian]

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