Usa, pastore antigay accusato di molestie da parte di 50 ragazzi

Ancora molestie, da parte di un religioso: dal pulpito condannava gli omosessuali alle fiamme dell’inferno, svestiti gli abiti talari cercava di soddisfare i suoi appetiti sessuali con uomini «di bell’aspetto, magri e muscolosi». Un rapporto di Grace – Godly Response to Abuse in the Christian Environment, gruppo indipendente che si occupa di inchieste relative ad abusi sessuali nella chiesa ha reso pubbliche le accuse contro il pastore anglicano Eric Dudley. Succede in Florida, Stati Uniti.

IL PASTORE ANTIGAY: ERIC DUDLEY

Eric Dudley è sposato, padre di tre figli e ha speso tutta la sua carriera a condannare dal suo pulpito la malvagità degli omosessuali. È stato titolare della cattedra della chiesa episcopale di Saint John per dieci anni, dal 1995 al 2005. Poi i colpi di scena: prima molla la sua congregazione per fondarne una nuova, la chiesa anglicana di Saint Peter, poi le dimissioni e il disonore a seguito delle accuse per molestie sessuali che iniziavano ad aumentare.

IL RAPPORTO GRACE SULLE MOLESTIE

Dudley, durante una messa

L’associazione Grace ha fatto sapere di aver parlato con oltre cinquanta persone, tra vittime e testimoni degli abusi compiuti da Eric Dudley. Nel loro rapporto sono state incluse pagine su pagine di e-mail e sms. Testimonianze che, nonostante molte vittime non si conoscano tra loro, fanno emergere un modus operandi ben preciso. Una delle vittime ha raccontato che Dudley si sarebbe presentato nella sua stanza di albergo durante un viaggio di lavoro. Secondo la vittima Dudley avrebbe prenotato una camera d’albergo con un solo letto, da condividere, dandone la colpa al front desk.

IL “TRUCCO DEL LETTO SINGOLO”

Il ragazzo ha raccontato di essere stato svegliato dalle mani di Dudley che, durante la notte, si stavano prodigando in carezze su tutto il suo corpo: «Una parte di me stava pensando a quanto fosse strano quello che stava accadendo, l’altra diceva che non era proprio possibile che stesse accedendo». Le testimonianze lasciano intendere che quello di prenotare una stanza con un solo letto fosse una prassi consolidata da parte di Dudley per molestare le sue vittime. Un altro ragazzo, infatti, ha raccontato di essersi svegliato con Dudley accoccolato e con indosso solo le mutande. Una terza vittima ha raccontato di essersi svegliato con il pastore sopra di lui e con un’erezione.

«NON SONO GAY, SCAPPA CON ME»

Un quarto ragazzo ha detto gli investigatori che oltre che in albergo, Dudley avrebbe provato a fargli delle avances anche nella sua abitazione. L’uomo avrebbe mostrato a Dudley il suo nuovo letto quando il pastore lo avrebbe invitato a stendersi. La vittima ha obbedito e il pastore a quel punto gli sarebbe saltato addosso, spogliandola e baciandola. L’uomo sostiene di averlo respinto e Dudley se ne se sarebbe andato di pessimo umore. Il giorno dopo il pastore lo avrebbe chiamato per implorarlo di scappare con lui in California, dicendogli: «Non sono gay, non mi piacciono queste cose. Ho bisogno di te. Sono una persona affettuosa, ho bisogno di essere toccato da te».

TRA MOLESTIE E OSSESSIONE

Molte testimonianze raccontano dei messaggi che Dudley avrebbe inviato a un giovane, mandati in maniera ossessiva. Alla mancata risposta da parte del ragazzo, Dudley si sarebbe presentato direttamente a casa sua. Altri raccontano di come fosse solito girare mezzo nudo durante i ritiri spirituali e di come, ogni volta gli venisse mossa una critica, scoppiasse d’ira. Secondo un testimone Dudley prediligeva giovani belli, magri e muscolosi. Grace ha concluso il suo rapporto con un appello: che la chiesa, in generale, aggiorni le sue leggi sulle molestie sessuali e crei un sistema per poter denunciare gli abusi e assistere le vittime. Gli ufficiali della chiesa anglicana hanno dichiarato che le vittime di Dudley stanno ricevendo assistenza finanziaria e psicologica.

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