Pasqua nella mia famiglia d’origine è sempre stata una grande festa, e personalmente forse l’ho sempre vissuta con più allegria e partecipazione del Natale: amavo ritrovarci tutti noi cugini intorno al tavolo ognuno con un numero esagerato di uova di cioccolato, pronti in modo ordinato a porgerle a zia Maria Teresa, l’unica addetta alla “rottura delle uova”.
E poi una volta aperte le uova e recuperate le sorprese passavamo l’intero pomeriggio a giocare insieme con i regali trovati all’interno, senza dimenticare di mangiare grandi quantità di cioccolato. Finché qualche genitore zelante non lo faceva sparire, tipo mia madre che poi nei giorni successivi trasformava il cioccolato messo in salvo in buonissime torte al cioccolato.
Questo ricordo oggi è vivido più che mai, nonostante negli anni diventando adulto fosse sbiadito. Forse rimasto sepolto fra le pieghe della vita, le brutture, le morti delle persone care, l’allontanarsi più per le incomprensioni che per le eredità mal distribuite. La vita che corre a velocità diverse fra chi è rimasto fermo in un punto e chi come me ha cercato di andare lontano per cercare una felicità tanto sudata e poi negli anni finalmente conquistata.
Oggi questo ricordo è vivido più che mai e soltanto grazie ad Alice, Luca e mio nipote Arturo. Grazie alla loro felicità nel trascorrere insieme questi giorni di festa, nel fare la caccia agli ovetti e ai coniglietti in giardino, nell’aprire le uova di cioccolato e giocare poi insieme con le sorprese trovate.
Oggi ho trovato nell’uovo di cioccolato la sorpresa più bella, la “sorpresa” in senso assoluto. La meraviglia di guardare il mondo attraverso gli occhi dei miei figli e di mio nipote. E ogni morso al cioccolato era come una piccola madeleine di Proust. Mi riportava indietro nel tempo, quando tutto era perfetto e semplice, come lo è oggi stare in famiglia con mio marito, mio padre, mia sorella, mia cognata e i bambini.
E poco importa cosa dicono gli altri, poco importa se questi tempi che arrivano nel presente sembrano davvero bui per le nostre famiglie e i nostri diritti.
Nel mio uovo di pasqua, quest’anno, ho trovato una sorpresa “meravigliosa” e nulla al mondo potrà distruggere questa felicità.
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