Politica&diritti

Le unioni civili arrivano alla Camera: il discorso della relatrice Campana

Il ddl sulle unioni civili (ex Cirinnà, privato delle stepchild adoption e del vincolo di fedeltà per permettere il voto con la fiducia) è approdato oggi alla Camera dei Deputati dove dovrà prima essere discusso in Commissione Giustizia e poi passare al vaglio dell’aula. La relatrice sarà Micaela Campana, membro della segreteria del PD e responsabile Welfare e Diritti civili per il partito di Renzi.

Micaela Campana (PD)

“Vogliamo dare un riconoscimento pubblico all’amore che lega due persone, dando valore ad un sentimento che costruisce progetti e futuro – ha dichiarato Campana durante la relazione in commissione Giustizia poche ore fa, durante la prima seduta dedicata al DDL -. Vogliamo che nessuno debba essere più considerato singolo pur vivendo in un vincolo affettivo. È una legge questa che restituisce dignità ai nostri cittadini anche di fronte alla popolazione europea. Non è una legge solo sui diritti, ma anche sui doveri. Sull’assunzione pubblica di un dovere verso il proprio partner e crediamo che non ci sia nulla di più importante e virtuoso che assumersi delle responsabilità verso la persona amata. Diamo peso all’amore non attraverso la dicitura sterile di un elenco di diritti, ma attraverso una serie di doveri che misurano l’impegno e pesano la responsabilità di persone adulte”.

Com’è noto, il testo approvato dal Senato non ha lasciato soddisfatta la gay community che ha letto nello stralcio dell’adozione del figlio del partner un tradimento rispetto alle promesse fatte in precedenza e giudicate già un compromesso al ribasso rispetto al matrimonio per tutti.
“Questa legge è il passo da compiere per introdurre un elemento di normalità nella vita di tanti – ha proseguito la deputata dem -, per dire che lo Stato è al fianco di questi cittadini e che tutti si devono fidare. Non ci saranno automatismi, come non ci sono stati per altre leggi importanti come l’aborto o il divorzio, ma la legge si inserisce in questo processo di mutamento della coscienza sociale. Sono provvedimenti che ci rimetto al passo con le altre democrazie occidentali dove le unioni tra persone dello stesso sesso sono realtà già da decenni”.

“Siamo in ritardo con la storia occidentale, siamo in ritardo con i nostri cittadini – ha insistito Campana -, soprattutto quelli anziani che non possono aspettare i tempi di un altro fallimento e chi sta male e in queste ore, seppur afflitto dalla malattia, ha come pensiero quello di lasciare un segno tangibile di una vita in comune al proprio compagno, che vada oltre la morte e che sia di sostegno per il tempo futuro, quello del ricordo di una vita passata insieme”. “Con loro abbiamo un appuntamento che non possiamo più rimandare – ha concluso – e per questo auguro a questa commissione di poter svolgere il suo lavoro tenendo sempre a mente i nostri cittadini che attendono. Per questo, nel rispetto dei tempi e della discussione che avverrà alla Camera, credo sia importante fare tesoro di tutto il lavoro svolto dal 2013 ad oggi, su questo testo. È tempo per il nostro Paese di incamminarsi sulla strada dei diritti“.

Nessun accenno, come era prevedibile, alla questione delle genitorialità. Nonostante pare che alcuni deputati presenteranno degli emendamenti per reintrodurre le stepchild adoption, non ci sono i margini perché questi passino. Se passassero, del resto, significherebbe rimandare il testo al Senato dove nelle scorse settimane si è consumato uno spettacolo di bassissima politica a scapito dell’integrità della legge.
Intanto, per sabato 5 marzo le associazioni LGBT hanno indetto una grande mobilitazione nazionale a Piazza del Popolo, a Roma per ribadire che l’obbiettivo finale resta il matrimonio e la piena uguaglianza di tutti i cittadini, tutele dei bambini incluse. Pullman partiranno da tutta Italia per essere alle 15 all’appuntamento che si preannuncia partecipatissimo.

 

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