Sono 362 gli emendamenti votati e bocciati fino ad ora in commissione Giustizia alla Camera dove si sta discutendo il DDL sulle unioni civili, su un totale di 889. L’obiettivo del Pd è quello di approvare la legge entro maggio, prima delle elezioni amministrative del mese successivo. E chissà che le unioni civili non facciano recuperare al partito del premier i punti percentuali persi nei sondaggi dopo lo scandalo cosiddetto di “trivellopoli” che ha portato alle dimissioni della ministra Guidi. Del resto, no è complicato per il Pd bocciare gli emendamenti, specialmente quelli che puntano a rimandare il testo al Senato, dato che in commissione ha la maggioranza dei voti.
A questo punto, le voci di corridoio che vorrebbero l’arrivo del testo in aula per il 9 maggio, potrebbero trovare fondamento.
Una volta votato il testo alla Camera, dov’è probabile che per accelerare ulteriormente i tempi il governo ponga la fiducia, come ha già fatto al Senato, il ddl passerà alla firma del presidente Mattarella. I tempi della firma del presidente della Repubblica, però, non sono prevedibili. Dal Quirinale, comunque, non sono arrivati segnali che facciano immaginare difficoltà.
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