“Uccideremo gli insegnanti del gender che vanno nelle scuole ad imbastardire i nostri figli”. Recita così un inquietante cartello apparso sul cancello dell’asilo Cochrane di Pugliola, una frazione del comune di Lerici, in provincia di La Spezia. Nessuna firma, in calce alla minaccia.
A denunciare l’episodio è la Rete Anti Omofobia e Transfobia (Raot) che ha pubblicato la foto del cartello sulla propria pagina Facebook. L’associazione è venuta a conoscenza della cosa perché un attivista abita proprio a pochi passi dall’asilo ed ha fotografato la scritta. Lo stesso cartello, denuncia Raot, è stato trovato davanti ad un altra scuola, quella dell’infanzia di San Terenzo, sempre a Lerici.
Gli attivisti dell’associazione hanno sporto denuncia contro ignoti e ora sulla vicenda indagano le forze dell’ordine.
“L’episodio è un grave sintomo del clima di intolleranza, violenza e ignoranza fomentato da movimenti conservatori e di ispirazione religiosa e avvallato da alcuni media nazionali – scrive Raot sotto l’immagine -. La “teoria del gender” è un’invenzione secondo la quale esisterebbe un complotto orchestrato da una non ben identificata lobby gay colpevole di strumentalizzare i bambini istigandoli all’omosessualità, distruggere le differenze biologiche tra maschile e femminile, insegnare ai bambini a masturbarsi negli asili e incoraggiarli a giochi erotici”. Una bufala che da anni viene smentita da autorevoli fonti, senza che, però, si riesca a fermarne la diffusione.
“Ciò che esiste – ricorda Raot – sono invece gli studi sul genere, i cosiddetti “gender studies”, nati in America negli anni ’50, un campo di indagine interdisciplinare che si interroga sul genere e sul modo in cui la società, nel tempo e a latitudini diverse, ha interpretato e alimentato le differenze tra il maschile e il femminile, legittimando non solo disparità tra uomini e donne, ma anche negando il diritto di cittadinanza ai non eterosessuali”.
L’associazione cita poi la nota posizione dell’Associazione Italiana Psicologi che ha dichiarato la “teoria (o ideologia) gender” priva di fondamento scientifico.
Sulla vicenda è intervenuto anche il ministro della Giustizia Andrea Orlando, di origini spezzine. Secondo quanto riporta il sito di informazione Città della Spezia, il guardasigilli ha garantito che “metteranno in campo tutti gli strumenti necessari affinché, con l’approssimarsi dell’apertura dell’anno scolastico, sia garantita la serenità al corpo docente e agli alunni “. “Voglio assicurare che le minacce di morte nei confronti degli insegnanti non saranno sottovalutate – ha assicurato Orlando – e che il governo è impegnato a sostenere la scuola italiana, gli insegnati e le famiglie nell’educazione dei giovani”.
Il ministro ha anche ricordato che “evocare il pericolo di introduzione di inesistenti “teorie gender” è un modo violento per spaventare le famiglie rispetto a questioni che nulla hanno a che vedere con l’attività formativa svolta nei diversi gradi dell’istruzione”. “Questo episodio si inserisce in una campagna in atto da qualche tempo – ha concluso – che intende proporre l’odio nei confronti delle differenze in risposta alla necessità che si formino i bambini e i ragazzi al rispetto della dignità di tutte le persone, indipendentemente dalla loro provenienza, sesso, credo”.
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