E al trono gay va in onda lo stereotipo sui gay poco maschili

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Mirko Scorrano, corteggiatore al trono gay

Abbiamo letto tutti e tutte gli entusiastici commenti sul cosiddetto “trono gay” visto come conquista, per le persone Lgbt, di una buona fetta di visibilità in un programma tra i più popolari della tv, dentro le case di milioni di italiani e italiane. Sotto certi aspetti è vero: presentare nel circo mediatico anche l’omosessualità in una trasmissione in cui si narrano le relazioni – a prescindere dal fatto di quanto ci sia di vero o di costruito in esse – porta indubbiamente il gay al pari con l’etero che corteggia e si fa corteggiare. Uguaglianza è anche questo: recitare, al pari di chiunque, il proprio ruolo in un contesto che ti riconosce. E fin qui tutto ok, al netto del fatto che Uomini e donne possa piacere o no.

Emerge, tuttavia, una criticità forse prevedibile, ma che non può essere sottaciuta dato che rischia di depotenziare l’effetto positivo di quella “normalizzazione” da più parti decantata. I fatti: il corteggiatore Mirko Scorrano si è ritirato perché, secondo quanto riporta il sito Bitchyf.it, il tronista Claudio Sona sarebbe «troppo tenero e troppo dolce». De gustibus, direte voi. Ma la cosa non finisce qui. Nell’intervista che possiamo leggere sul sito, si legge: «Ho spesso osservato Claudio» dichiara Mirko «soprattutto durante le esterne e l’ho trovato un ragazzo dai pochi argomenti, poco maschile e che faceva le stesse domande a tutti». Il corteggiatore si spinge oltre, affermando: «Apprezzo in un uomo la forza, il carattere e la determinazione, caratteristiche che non ho visto in lui».

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Il tronista Claudio Sona

Ancora una volta la mancanza di mascolinità – o l’effeminatezza, tradotto in una parola soltanto – diventa un vulnus che rende una persona non adeguata, non degna di attenzione o di vivere una storia d’amore. Pensiero comune a una fetta della gay community nostrana, con cui tutti noi siamo entrati in contatto almeno una volta in vita nostra cercando l’anima gemella (e non solo quello) sui siti per incontri. Il gay effeminato, in buona sostanza, è portatore di un handicap sociale che lo esclude da una fetta di vita. Il corteggiatore in questione ha veicolato quest’idea, di fronte a milioni di persone. E questo non gioca a favore del rispetto che si dovrebbe a chiunque, a prescindere dalla propria singolarità.

Non si va, in questo accostamento tra omosessualità e eccesso di femminilità (o carenza di mascolinità), molto lontani dalle dichiarazioni di un altro concorrente di un famoso reality: Clemente Russo, che ha definito “friarello”, ovvero “ricchioncello”, un altro concorrente del programma, Bosco Cobos. Tra le parole e gli insulti indirizzati al ragazzo spagnolo ricordiamo «è una femmina. Tiene la cazzimm come femmina», sempre da parte del pugile, e ancora «È femmina proprio come me», proferito da Valeria Marini.

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Clemente Russo al Grande Fratello Vip

Si procede, in casi come questo, quindi in una generalizzazione per cui:
1. il gay poco virile è poco “maschio” e quindi si avvicina al concetto di “femmina”
2. in quanto tale difetta di «forza, carattere e determinazione»
3. essere come una femmina è qualcosa di svantaggioso.
E grazie tante al nostro corteggiatore per aver contribuito a trasformare quello che poteva essere un momento di “parificazione” nella propagazione di un pregiudizio sia nei confronti di altri omosessuali, sia in direzione dell’universo femminile. Forse c’era da immaginarselo, soprattutto se andiamo a spulciare il profilo Facebook di Scorrano dove possiamo vedere condivisioni e dichiarazioni dal sapore sessista e transfobico (si deride Vladimir Luxuria sulla sua identità di genere) che imbarazzano non poco (e che preferiamo non pubblicare, per ovvie ragioni).

Sarebbe il caso, in conclusione, di ricordare che non basta essere omosessuali e dichiarati – e in bella mostra nel piccolo schermo – per essere testimoni di un processo di liberazione di un’intera comunità. Soprattutto se si vive ancora la sedimentazione del pregiudizio tipico di una società che vede ancora nel gay un “maschio mancato”. Qualcuno, questo, dovrebbe dirlo sia al nostro corteggiatore sia a chi si occupa del casting del programma. E forse andrebbe anche detto a chi ha esultato un po’ troppo in fretta sui benefici effetti del “trono gay”.

Showing 13 comments
  • Massimiliano Gabbrielli
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    argomentazioni più che valide, ma cosa vi aspettate dai programmi Mediaset…

  • Francesco
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    Questo articolo è veramente inutile.
    Qual è il senso di tirar fuori dalle dichiarazioni una persona una regola generale per una minoranza?
    Il tizio in questione, come avete riportato, ha detto “Apprezzo in un uomo la forza, il carattere e la determinazione, caratteristiche che non ho visto in lui”.
    Mi sembra italiano: LUI apprezza in un uomo queste caratteristiche: Forza, Carattere, Determinazione.
    Quindi? Ognuno ha i suoi gusti,perchè gli dovrebbero piacere anche i ragazzi più dolci? Dove sta scritto?
    Non si possono avere gusti personali? Non mi sembra abbia detto “è una checca,le sterminerei tutte” ma semplicemente che se deve scegliere con chi uscire preferisce un uomo con le qualità descritte da lui.
    Metterlo in relazione poi con le parole di Clemente Russo è ridicolo e intellettualmente scorretto verso chi vi legge

  • samuele
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    Ma dov’è lo vedono Claudio Sona poco maschile? Io seguo uomini e donne ed è virile e non sembra neanche lontanamente gay quindi che cavolo vanno dicendo

    • Matapple
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      Concordo in pieno.

  • cccccccccccc
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    sono entrambi passivi, cosa potevano fare? le lesbicate?

  • Vincenzo
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    Ma non può essere soltanto che a lui non piacesse?! Magari era un modo carino per dire che era più passivo di lui per cui si sarebbe fatto ben poco. Che poi, fuori dai denti, è la discriminante maggiore per la nascita di un rapporto.

  • Marko
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    Quante storie, ogniuno avra i proprio gusti. Se a quel ragazzo non piacciono gli uomini effeminati saranno gusti suoi, non vedo perché farne una tragedia come in questo artícolo.

  • Marco MG
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    A me sembra che oltre a rifilare una cozzaglia di banalità e di finta indignazione, questo articolo non serva la causa di nessuno. Semmai, quello che mi indigna è che si osi un accostamento tanto azzardato quanto fuorviante: Clemente Russo è eterosessuale, sessista, omofobo e noncurante della sensibilità altrui; su questo non ci piove. Con l’aggravante nel voler federare altre persone a questo suo pensiero (creando di fatto un “effetto di branco”) davanti alle telecamere e a qualche milione di telespettatori. Pero’ se parliamo di Mirko Scorrano, gay dichiarato, che ha partecipato a “Uomini e Donne” (entrando in “blind date”, ossia senza conoscere Claudio Sona) e che alla terza puntata ha deciso di ritirarsi perché il tronista non rientrava nei suoi gusti, allora non vedo dove ci stia tutta questa indignazione. Mirko ha correttamente deciso di ritirarsi dal programma perché gli piace una diversa tipologia di uomo. Non ha utilizzato termini denigratori, non ha detto che ai suoi occhi Claudio è effeminato (o peggio una “sfranta”). Ha solo specificato che a lui piace un altro tipo di ragazzo, meno dolce e sensibile. Ne più ne meno. Bisognerebbe assolutamente smetterla di vedere malizia dove non ce n’è, cattive intenzioni dove non ce ne stanno. O peggio, elaborare dietrologie laddove si vuole trattare un argomento nuovo (l’omosessualità nella TV del pomeriggio in un contesto prettamente eterosessuale) con dei toni normali e lontano dal sensazionalismo. La normalità passa anche per questo, per quella libertà che ogni individuo DEVE avere nell’esprimere un’opinione o una preferenza. Mi sembra che non ci siano polemiche quando un ragazzo rifiuta il corteggiamento di una ragazza perché troppo spigliata, troppo timidia, troppo giovane o semplicemente bionda invece che bruna.
    Francamente rilassatevi e soprattutto gioite del fatto che un tassello in più alla normalizzazione dell’omosessualità sia stato aggiunto

  • John Harris
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    Non sono per nulla d’accordo con questo articolo. Mi sarei vergognato come omosessuale nel far vedere al pubblico che gay è sinonimo di effeminatezza e acidità. ben venga la scelta dell’esclusione di certi individui che a mio parere “sporcano” l’immagine LGBT e, in quanto più appariscenti, causano il brutto stereotipo di noi omosessuali. Non siamo tutti cosi ed è il momento di mostrarlo. La virilità appartiene anche agli omosessuali. A mio parere lui è il perfetto esempio: un bel ragazzo, normale, serio e alla ricerca di qualcosa di serio. Tutte le altre “sfrante” acide, cattive e super effemminate se ne possono stare anche a casa.

  • Remo
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    Boh, credo che l’unica cosa veramente centrata in questo articolo sia che si è esultato in maniera troppo avventata all’avvento del c.d. “trono gay”, non prevedente, in maniera veramente infantile, come sarebbe andata a finire: cioè, che per ovvie ragione di audiance si sarebbe data la stura al peggio di tutti i cliché possibili sugli omosessualità, così come nella versione etero avviene nella casistica maschi vs femmine.
    Per il resto credo che siano banalmente questioni di gusti, che non si basano solo sull’aspetto estetico, ma anche caratteriale e persone: c’è a chi piace l’uomo che mostra un lato più “femminile”, generalmente perché ha bisogno di sentirsi il super macho del rapporto, e chi invece preferisce caratteristiche stereotipicamente più maschili

  • Roby
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    Il livello di una trasmissione come quella è basso, non puoi aspettarti di trovarci profondità o di sentirti rappresentato come essere umano. È solo una carrellata di gente selezionata da un casting che finge di sapere cosa sta facendo. Se ci hanno messo il trono gay è solo perché ritengono che avrebbe aumentato l’interesse sulla trasmissione, che resta comunque una boiata. Devi decidere tu quanto valore vuoi alle boiate.

  • Michele
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    L’articolo può essere fuorviante, come hanno detto alcuni, per la scelta di accostare una preferenza (a uomini e donne) e una derisione (al grande fratello vip). Come ogni cosa questo trono (che non seguo) offre l’opportunità di far capire agli spettatori di ogni levatura mentale (alta e bassa) che gli omosessuali vivono le relazioni come gli etero. Tuttavia ha i suoi lati negativi. Tra tutti mostrare che anche nel mondo Gay c’è diffidenza verso le “differenze” visibili e/o vistose. Nel leggere i commenti di questo articolo che illustra solo una possibile “aggravante” sfumatura del gay in TV, rimango shockato nel leggere i commenti di alcuni che dimostrano senza indugio che l’omofobia esiste anche nella comunità LGBT. Ed è forse la cosa più brutta! “No alle checche ecc ecc”. È certo che nessuno di noi nasce “imparato” ed è quindi necessario fare uno sforzo a volte – se non ci viene naturale – capire le differenze altrui e imparare ad apprezzarle come una forma di arricchimento persole (ovviamente quando si tratta di arricchimento). Questo rifiuto categorico è tanto stupido quanto l’omofobia stessa, l’omofobia che speriamo venga dissipata con L’accettazione. Ma come può succedere se anche i gay non accettano se stessi o le sfumature degli altri LGBT? Personalmente non credo di dover dimostrare la mia forza e determinazione perché credo fermamente che la vita ed i traguardi raggiunti possano dimostrare chi siamo a prescindere dalle movenze, dal look e dal resto…. imparare ad accettare gli altri e se stessi è la base del rispetto e per annientare questo bisogno di additare ed etichettare le differenze!

  • Ned
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    anche i gay come gli etero possono avere le proprie preferenze non c’è nulla di male ma forza e determinazione non centrano, possono essere maschili come femminili

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