Le forze omofobe stanno cominciando a muoversi contro il riconoscimento dei figli e delle figlie delle famiglie arcobaleno: nel mirino ci sono le trascrizioni effettuate nelle ultime settimane dai sindaci e dalle sindache di diverse città italiane. Se CitizenGo e Generazione Famiglia hanno depositato diversi esposti – come preannunciato – contro i comuni che hanno registrato quei bambini, Fratelli d’Italia ha fatto un’interrogazione al governo affinché le trascrizioni vengano annullate. A tale interrogazione ha risposto il ministro per i Rapporti con il Parlamento, Riccardo Fraccaro: «Il prefetto» ha affermato l’esponente del governo «pur dotato di poteri di vigilanza, non può annullare l’atto dell’ufficiale di stato civile in assenza di un’espressa previsione di legge che conferisca tale potere».
Ma cosa dobbiamo temere, realmente, da quest’ennesima crociata contro i diritti delle persone Lgbt? Ne abbiamo parlato con Angelo Schillaci, che chiarisce il punto su diverse questioni. Non si mostra preoccupato, il giurista, rispetto agli esposti: «I Sindaci hanno già la facoltà e in alcuni casi – come l’annotazione di riconoscimento successivo o la correzione di errori materiali – l’obbligo di notificare gli atti alla Procura. Molti dei Sindaci lo hanno fatto comunque, per sicurezza. Alcuni hanno addirittura comunicato al Prefetto, per correttezza istituzionale, pur senza essere obbligati».
E ancora, sempre su questo argomento, esclude conseguenze preoccupanti, soprattutto «se l’esposto, come pare di capire, è finalizzato all’indagine sulla sussistenza di reati». In pratica, non si cade «né nel falso ideologico, né nell’alterazione di stato, perchè i sindaci non hanno violato alcuna legge» dichiara ancora Schillaci «e hanno soltanto assicurato la piena vigenza degli articoli 8 e 9 della Legge 40, norma posta a tutela dei minori, indipendentemente dalla tecnica di Pma, lecita o illecita (dal punto di vista italiano), grazie alla quale siano venuti al mondo».
Insomma, le procure già sanno. «Al più potranno impugnare le trascrizioni per dubbi di legittimità» ammette Schillaci. È molto ottimista, in merito, il ricercatore. «È chiaro che l’eventuale pronuncia positiva, oltre a confermare che la nostra tesi è fondata, sarebbe una decisa sconfitta per la tesi avversaria». E rincara: «L’unico falso qui, come ben sappiamo, è costringere le madri single o lesbiche a dichiarare di aver concepito a seguito di congiunzione carnale con uno sconosciuto non parente».
E sull’azione dei prefetti «solo con molta difficoltà Salvini potrebbe annullare le iscrizioni e trascrizioni già effettuate. Sia perché intaccherebbe diritti quesiti» e ci sarebbe, dunque, la possibilità di ricorrere di fronte a qualunque Corte «sia, soprattutto, perchè i Prefetti non hanno potere sulla validità degli atti dello stato civile. Lo ha capito Alfano a proprie spese sulla questione della trascrizione dei matrimoni». Forse, tuttalpiù, «potrebbe adottare una circolare per il futuro». Ma anche quella sarebbe impugnabile.
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