Roma, convegno anti Gpa in Comune: l’ira delle associazioni lgbt+

Si intitolerà “Dall’etica all’anagrafe. Dal ruolo della donna al problema burocratico nella Gestazione per Altri (G.p.A.), riflessioni e analisi” e si terrà nell’aula Giulio Cesare del Campidoglio, a Roma, per la Giornata Internazionale contro la violenza delle Donne. Un evento sulla Gpa contro il quale alcune associazioni tra cui Famiglie Arcobaleno, il Circolo Mieli, Agedo, Omphalos e altre esprimono forti perplessità. L’evento gode del patrocinio del comune di Roma e tra le relatrici ci sarà anche Virginia Raggi.

PROBLEMI BUROCRATICI E SCARSA ATTENZIONE AI BAMBINI

Le associazioni, tramite i social, lancia l’allarme. In particolare, fanno notare, a destare perplessità è la descrizione dell’evento data dal Movimento Cinque Stelle sul suo sito: «Il convegno ha l’obiettivo di raccogliere materiali e dati utili per eventuali iniziative legislative utili a risolvere i problemi che devono affrontare i comuni italiani, al momento dell’iscrizione anagrafica dei bambini nati all’estero mediante tale pratica».
Il comunicato denuncia che «a colpire è prima di tutto il titolo che, citando i problemi di registrazione anagrafica di bambini e bambine nat* all’estero da GPA, si configura come un convegno omofobo che mette chiaramente nel mirino i bambini e le bambine delle famiglie arcobaleno tutt’oggi non tutelate dalle leggi di questo stato».

NON UNA VOCE A FAVORE

Scopo del convegno, secondo quanto riportato sul sito dei pentastellati è quello di «raccogliere materiali e dati utili per eventuali iniziative legislative», ma Famiglie Arcobaleno e le altre fanno notare che tra chi parlerà non c’è nessuna esperta di legislazione: né un’avvocata, né una giurista, né una giudice.
«Ci colpisce che “sul ruolo che viene riservato alle donne in tale pratica parleranno esperti di varie discipline (psicologiche, sanitarie, sociali ecc…)” a parlare ci siano solo donne contrarie ai percorsi di gestazione per altre e altri», scrivono le associazioni.
A sostegno di questa tesi, i titoli degli interventi che non lasciano molto adito a dubbi: “I figli non si pagano”, “Una coalizione internazionale per l’abolizione della maternità surrogata”, “Nascere per contratto?”. Unica eccezione la prof.ssa Chiara Saraceno che tenta di problematizzare.

UN TENTATIVO DI CRIMINALIZZARE LA GPA

Sul fatto che l’intero convegno abbia lo scopo di criminalizzare e demonizzare la Gpa le associazioni non hanno dubbi e scrivono: «Ma che tutta l’operazione sia una sentenza di condanna contro la GPA e non un momento di incontro e scambio tra legittime posizioni pro o contro, lo si evince soprattutto dal fatto che il convegno rientri tra le iniziative di Roma Capitale per la Giornata internazionale contro la violenza sulle donne mettendo in atto l’equivalenza GPA=violenza contro le donne».
E ancora: « Chiaro come questo convegno, monotematico e a senso unico, abbia il solo scopo di trovare una foglia di fico politica per impedire ai figli e alle figlie delle Famiglie Arcobaleno di avere piena cittadinanza nella capitale d’Italia».

VIRGINIA RAGGI E IL RIFIUTO DI INCONTRARE FAMIGLIE ARCOBALENO

La presenza istituzionale della sindaca Virginia Raggi è un boccone amaro da mandare già per Famiglie Arcobaleno, dato che «dal suo insediamento si è sempre rifiutata di incontrare l’Associazione Famiglie Arcobaleno, che non si è mai premurata di aprire un tavolo sui diritti della comunità LGBT+ e che da 3 anni in occasione del Roma Pride ha sempre altri “improrogabili” impegni che non le consentono di sfilare con orgoglio accanto a una parte delle cittadine e dei cittadini della città che amministra».
«Una sindaca, l’unica di una grande città italiana» continua l’associazione «che si rifiuta di registrare i certificati di nascita dei figli e delle figlie delle coppie omogenitoriali, anche quell* delle madri lesbiche».

CONTRO IL MOVIMENTO CINQUE STELLE

Alla luce dei recenti casi di cronaca – come la minaccia di chiusure della casa delle donne Luche Y Siesta – Famiglie Arcobaleno si interroga sulle reali intenzioni del Movimento. In città come a livello nazionale: «È questa la linea politica del Movimento 5 Stelle? Fingere di occuparsi di violenza contro le donne, come fa la presidente Gemma Guerrini, mentre definisce la Casa Internazionale delle Donne “un progetto fallito” e la sua amministrazione smantella la casa delle donne Lucha y Siesta? Oppure come la senatrice Maiorino che con una mano scrive una proposta di legge contro l’omolesbobitransfobia e con l’altra presiede a convegni pseudoscientifici».

Cirinnà: Inaccettabile associare la gpa alla violenza

«Sono molto preoccupata per l’evento programmato per il 25 novembre in Campidoglio» commenta la senatrice dem Monica Cirinnà. «È davvero inaccettabile che, in occasione della giornata contro la violenza sulle donne, si usi in modo strumentale un tema come la Gestazione per altri, oltretutto collegandolo esplicitamente al problema della trascrizione degli atti di nascita». Si chiede, ancora: «Cosa c’entrano i bambini? La sindaca Raggi che ha sempre rifiutato di incontrare le Famiglie Arcobaleno dimostra, partecipando a questo evento, la volontà di discriminare i bambini per il modo in cui sono nati, privandoli dei diritti che acquisirebbero attraverso l’iscrizione anagrafica dei loro due papà o delle loro due mamme. Raggi è infatti l’unica sindaca di grandi città italiane che rifiuta la registrazione dei certificati di nascita dei piccoli nati nelle coppie omogenitoriali», ricorda ancora.

Si parli di Gpa senza strumentalizzazioni

«L’assenza di contraddittorio dimostra l’assoluta indifferenza della sindaca Raggi e dell’Amministrazione di Roma, non solo per i diritti dei bambini delle famiglie Arcobaleno, ma soprattutto nessun rispetto per la libertà delle donne, per la loro autodeterminazione nelle scelte che possono compiere sul loro corpo». Il punto, per la senatrice, non è che il tema affrontato sia la gpa, anzi. Il punto è «il fatto che si usi in modo strumentale un tema delicatissimo, controverso e divisivo in una giornata che invece dovrebbe vederci tutte e tutti uniti contro la violenza sulle donne. Sono certa che i Consiglieri comunali del Pd vogliano far sentire la loro voce affinché si eviti un distorto uso dell’istituzione comunale, che è di tutti», conclude.

Serena Marchi: “La violenza sulle donne non è la GPA”

«Un convegno anti GPA durante la giornata contro la violenza sulle donne è fare violenza alle donne per almeno due motivi» commenta la scrittrice Serena Marchi, autrice del libro “Mio, tuo, suo, loro” che raccoglie proprio le storie delle donne che hanno partorito per altri. «Si dà per certo che le donne non sappiano scegliere per se stesse, forse perché le credono incapaci di intendere e di volere e quindi bisognose di aiuto» spiega. «La violenza sulle donne non è la GPA. Essere femminista mi rende, ahimè, sempre più triste».

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