Empasse all’Anagrafe della municipalità di Favaro Veneto per rilasciare una carta d’ identità alla figlia minorenne di una coppia lesbica in quanto, stando al decreto ministeriale, dallo scorso aprile non è più possibile indicare ‘genitore o chi ne fa le veci’, ma solo padre o madre.
Tutto rimane nel limbo e la bambina, che ha sei anni, come riferisce il ‘Corriere del Veneto’, è senza identità. Concepita con il seme di un donatore anonimo, la sua madre biologica che vive con un’altra donna ha ottenuto dal tribunale l’ok per adottarla. “Lo scorso mese – spiega la madre biologica – abbiamo chiesto che le fosse rilasciata la carta d’identità e abbiamo subito intuito che non sarebbe stato semplice. Gli impiegati dell’Anagrafe, si sono dimostrati collaborativi, hanno chiesto chiarimenti, ma non sapevano come compilare i dati anagrafici. Inserire un nome palesemente femminile di fronte alla dicitura ‘padre’, tanto voluta dal ministro Salvini, rischierebbe in fatti trasformare quel documento un falso”.
Nemmeno gli avvocati della coppia sono riusciti a superare il problema e l’Anagrafe ha preferito sospendere la pratica e chiedere lumi al ministero, ma la risposta a distanza di due settimane non e’ ancora arrivata.
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