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Non accennano a placarsi le polemiche, nel Pd romano, per l’incontro con ProVita organizzato durante la Festa dell’Unità della Capitale. Dopo le proteste sui social network, si è palesato l’organizzatore dell’incontro. Si tratta di Cristiano Davoli che, per rispondere alle critiche e nel tentativo di togliere le castagne dal fuoco al segretario Andrea Casu, ha scritto un post su Facebook.
Davoli parla di “esito infelice” di cui si assume la responsabilità. “Voglio però specificare come non si sia trattato in alcun modo di una “sdoganamento” di istanze estranee alla missione di difendere e affermare i diritti per tutti, che ci contraddistingue da sempre – specifica -. Infatti era fuori dal programma del festival, ma è stato semplicemente uno dei tanti incontri che si sono svolti negli spazi offerti alle associazioni durante il Festival”. Davoli spiega che il contraddittorio non si è potuto tenere perché, a causa del concomitante dibattito sul testamento biologico, altri invitati avevano disdetto all’ultimo minuto. Una serie di sfortunate coincidenze, lascia intendere, perché, specifica “questo non ha trasformato la partecipazione di Pro Vita in una tirata selvaggia contro la cultura della diversità”.
“Mi scuso comunque con tutti coloro che si siano sentiti offesi nei propri valori per questa iniziativa – continua – , e, in particolare, con Andrea Casu e gli altri organizzatori, che non sono stati coinvolti e ora vengono chiamati a rispondere degli esiti”. “Alla luce delle reazioni che rischiano di alimentare ancora polemiche interne tra di noi ritengo sia stato un errore svolgere comunque questo incontro – conclude -, che doveva essere gestito meglio. Mi permetto, però, di far notare che la solidità dei nostri ideali e il loro radicamento nel cuore delle persone, ci autorizzano a non aver paura delle idee dei nostri avversari. Proprio perché li consideriamo avversari, l’iniziativa era fuori programma”.
Scuse ritenute insufficienti da molti tra coloro che hanno commentato lo status, compreso Aurelio Mancuso che aveva denunciato il fatto e che ha bollato come “irricevibili” le motivazioni di Davoli.
Ma a gettare una pesante ombra sulla sincerità di quanto scritto dall’organizzatore dell’incontro ci pensa la “memoria” di internet. Alcuni utenti hanno infatti pubblicato uno screenshot da cui risulta che Davoli è legato a doppia mandata con ProVita.
Gaypost.it ha verificato e sia la cache di Bing (il motore di ricerca di Microsoft) che quella di Google restituiscono lo stesso risultato. Gli screenshot sono veri: Davoli, che è anche stato candidato alle elezioni comunali del 2016 nelle liste del Pd, è effettivamente nominato come l’addetto stampa dell’associazione omofoba che ha invitato alla Festa dell’Unità, come “uno dei tanti incontri”. L’ultima indicizzazione di Bing risale a ieri (come potete verificare voi stessi a cliccando qui), mentre oggi la pagina è stata modificata. Un’altra fortuita coincidenza.
Pochi minuti dopo la pubblicazione di questo articolo, Andrea Casu pubblicava uno status sul proprio profilo Facebook.
Dopo i ringraziamenti ai volontari, arriva la sferzata a Monica Cirinnà che, da una parte invita al brindisi dei volontari di questa sera per fissare una data per un evento pubblico e a cui, dall’altra, ricorda che “a quella che abbiamo organizzato alla festa il 26 settembre e che abbiamo spostato e anticipato di un giorno proprio per andare incontro alle sue esigenze alla fine ha deciso di non partecipare perché impegnata in un altro appuntamento”.
“Con l’obiettivo di continuare insieme a lei e a tutti i nostri eletti e iscritti a sostenere l’impegno senza sosta che il governo Renzi prima e Gentiloni poi e il pd tutto stanno portando avanti per affermare una nuova stagione di diritti per tutti nel nostro paese – conclude -, a partire dalla epocale conquista delle unioni civili, frutto dell’impegno di Maria Elena Boschi e di tutto il partito. Impegno che tutta la federazione di Roma sostiene con forza e determinazione”.
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