Niente più cortei omofobi, né fascisti o razzisti, a Pavia. Da giovedì scorso, infatti, le modifiche introdotte nel regolamento della polizia locale impediscono non solo sfilate, ma anche presidi, sit-it, picchetti e qualsiasi altra forma di manifestazione che porti simboli riconducibili al neofascismo o al nazismo, braccia tese incluse. Vietati anche simboli e striscioni che incitino a qualsiasi forma di razzismo o discriminazione, comprese quelle per orientamento sessuale e identità di genere. Le nuove regole valgono per il suolo pubblico del comune di Pavia e per gli edifici di sua competenza.
La modifica presentata dalla giunta in consiglio comunale prevedeva già i divieti riferiti ai simboli neofascisti, chiesti dal M5S in collaborazione con l’Anpi dal 2015. In aula, poi, il consigliere pentastellato Giuseppe Polizzi ha presentato un ulteriore emendamento che introduce tra i divieti tutti i simboli che riconducano ad una qualsiasi forma di discriminazione. All’elenco presente nell’articolo 3 della Costituzione, la proposta di modifica presentata da Polizzi aggiunge anche l’omofobia e la transfobia, ovvero le discriminazioni basate su orientamento sessuale e identità di genere, oltre che quelle per disabilità. In caso di violazione del regolamento, sono previste ammende fino a 500 euro e la revoca dell’autorizzazione eventualmente concessa. Le modifiche sono state votate, oltre che dal M5S, da tutta la maggioranza, mentre si sono opposti i partiti di centrodestra.
Secondo l’opposizione, infatti, si tratterebbe di specifiche inutili perché riprendono principi già stabiliti da leggi nazionali.
“È il frutto di un percorso iniziato nel 2015 – spiega Polizzi a Gaypost.it -. Da tempo Pavia è stata eletta a sede privilegiata per le loro iniziative discriminatorie dalle organizzazioni di estrema destra. Abbiamo visto sfilare simboli fascisti e consumarsi, nelle sale del comune, conferenze in cui si sdoganava l’omofobia presentando l’omosessualità come una malattia da curare”.
Per Polizzi si tratta di un atto importantissimo, dal punto di vista amministrativo e della vita quotidiana di una città.
In uno status su Facebook, il consigliere scrive: “#Pavia è contro l’omofobia e la transfobia, #Pavia è contro ogni forma di discriminazione! Di questo risultato vado particolarmente orgoglioso”. “Per la prima volta nella storia di questa città – continua il consigliere pentastellato -, in un atto formale e permanente, uno dei più importanti per una città, è riportato il divieto di discriminazioni per le persone #LGBT. “Pavia è città orgoglio delle diversità – continua -. Pavia è di tutt*! Ringrazio Arcigay Pavia Coming Aut per il lavoro fatto assieme”.
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