Nuove frontiere dell’omofobia: i roghi sulle spiagge gay friendly

Se qualcosa ha dominato le cronache di quest’estate che sta per finire, insieme ai numerosi casi di omofobia, sono gli incendi. Mezza Italia è stata devastata da roghi che hanno mandato in fumo ettari ed ettari di aree verdi, costretto famiglie all’evacuazione e causato ingentissimi danni che avranno conseguenze anche durante le piogge invernali. Tra queste aree, c’è anche quella di Alghero dove una serie ripetuta di incendi ha interessato la pineta di Maria Pia. Una zona verde che si trova alle spalle di una delle spiagge più frequentata dalla comunità LGBT perché considerata un luogo tranquillo e inclusivo.

Incendi per attaccare le coppie gay

Ma sarebbe proprio questo il problema, secondo gli inquirenti. Stando a quanto riporta l’Ansa, infatti, gli investigatori che indagano sugli incendi di quella zona considerano la pista omofoba come la più accreditata tra quelle prese in considerazione finora. Insomma, si dà fuoco a tutto per attaccare e fare scappare i bagnanti LGBT che popolano la spiaggia.

Una spiaggia nota per l’inclusività

La zona interessata dagli incendi non sarebbe più vasta di duecento metri quadri: molto limitata per l’alto numero di roghi registrati. Stiamo parlando dell’area alle spalle di villa Segni, un tratto di mare segnalato come “gay friendly” in moltissime guide e fiore all’occhiello dell’oasi verde. L’omofobia, dunque, sarebbe all’origine della devastazione attuata per attaccare le coppie gay che scelgono proprio quella spiaggia per le proprie vacanze o solo per una giornata al mare.

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