Nigeria: i 40 uomini arrestati erano riuniti in un evento per prevenire l’HIV

Il sesso non c’entra nulla. Non nel senso utilizzato dalla polizia nigeriana nel diffondere la notizia dell’arresto di 40 gay avvenuto sabato scorso in un hotel di Lagos. Secondo quanto riferito alla Thomson Reuters Foundation da Bisi Alimi, attivista LGBT che vive in Inghilterra, i quaranta uomini erano riuniti un un evento privato durante il quale si offrivano test per l’HIV e informazioni sul virus. Alimi è stato costretto a lasciare la Nigeria per le minacce di morte ricevute.

Due retate nel giro di pochi mesi

“Quegli uomini stavano cercando di salvarsi la vita e di rendere migliore il loro paese prevenendo la diffusione dell’HIV – ha dichiarato Alimi alla Reuters -. Questa notizia è straziante, a così breve tempo dagli arresti al matrimonio di Zaria”.
A maggio scorso, infatti, 54 persone furono arrestate a Zaria, nel nord della Nigeria, per aver partecipato ad un matrimonio simbolico tra uomini. Una circostanza illegale, secondo la legge dello stato, che vieta qualsiasi forma di relazione tra persone dello stesso sesso, siano essere sentimentali che sessuali.

In Nigeria, una persona su 30 ha contratto l’HIV

Secondi i dati riportati dalla Reuters e diffusi dal Programma AIDS dell’Onu, la Nigeria è il paese con più alto livello di diffusione di HIV dell’Africa Centrale e Occidentale. Si calcola, infatti, che una persona su 30 abbia contratto il virus. A fronte di cifre simili, le politiche omofobiche del governo hanno ostacolato l’azione della società civile, dei gruppi di supporto alle persone LGBT e di organizzazioni come Human Rights Watch.

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