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Mascolo: il fotografo di Sala, contro gay, neri e napoletani

“Patti chiari e amicizia lunga: chi va alla Vogue Fashion Night è frocio”, “Prima me ne vado da questa fottutissima via Montenapoleone (piena di ricchioni) e meglio sto”, “+RUM – ROM vendola frocio indegno”, “Ufficiale: anche Instagram e’ impestato di finocchi #nonsenepuopiù”: sono questi alcuni degli insulti che Daniele Mascolo, fotografo ufficiale di Expo e della campagna elettorale di Beppe Sala, ha riservato alle persone omosessuali nel corso di questi anni sul suo profilo Facebook. E non si ferma qui: finiscono nel suo mirino molte altre categorie, come i già citati rom “zingaro di merda”, i napoletani “Napoli merda, Napoli colera, sei la rovina dell’Italia intera!”, i neri “negro di merda” le stesse persone di sinistra “comunisti = merda”.

Mascolo contro Vendola e rom

Le notizie sulle idee politiche e sul nuovo umanesimo che caratterizzano questo personaggio, sono state portate alla ribalta da diversi siti, da Fanpage che ha fatto scoppiare il caso grazie ad un articolo di Paola Bacchiddu, a Dagospia che ha pubblicato diverse immagini sugli stati sui social network, fino ad alcuni giornali on line, come il Fatto Quotidiano e Repubblica. Un profilo non di certo edificante per chi, come si legge sulla gallery preparata da Fanpage «si dice vicino al Pd» nonostante «le sue esternazioni contro immigrati, napoletani e rom» che sono «finite sotto i riflettori ora che è in corsa per l’incarico di fotografo ufficiale del Comune di Milano». Da Palazzo Marino si smentisce, in quanto disporrebbero già di due persone incaricate per tale mansione, ma il polverone è stato sollevato ed in effetti quelle parole sono ben al di sotto di ciò che il senso comune chiama civiltà.

Al di là di come andrà a finire questa storia, nella speranza ovviamente che non vi sia nessun tipo di collaborazione ulteriore e futura tra Comune e una persona del genere – preferiremmo ricordare il neosindaco Beppe Sala in marcia con le persone Lgbt e non associarlo certo a un certo tipo di linguaggio e di immaginario, ben più degni di un simpatizzante di estrema destra – vorrei far notare alcuni aspetti che saltano subito all’occhio in questa triste e noiosa vicenda:

Insulti ai neri, paragonati a scimmie

1. l’assoluta incapacità creativa del fotografo, il cui insulto più ricorrente obbedisce alla dinamica di citare la categoria prescelta e associarla all’elemento fecatorio, per cui abbiamo gay, cittadini partenopei e migranti tutti indistintamente “di merda” (ognuno è ciò che mangia, sosteneva Feuerbach, ma forse sarebbe anche il caso di considerare l’idea che ognuno rischia di essere anche ciò che dice)

2. il riuso linguistico di stilemi specifici contro categorie ad hoc. Per offendere i neri, utilizza il termine “scimmia”, strategia retorica abbastanza logora (si veda a questo proposito il punto 1) e già utilizzata in questi ultimi anni da Calderoli contro la ministra Kyenge e da qualche simpatico estremista di destra in quel di Fermo contro la sposa di Emmanuel Chtidi Nnamdi. E sappiamo tutti come è andata a finire questa storia

3. la scarsa dimestichezza con la punteggiatura e i segni diacritici in generale: nello stato su “Instagram impestato” non riesce a capire che sulla tastiera esiste già la “è”, senza bisogno di ricorrere all’orrenda forma con l’apostrofo; ancora, quando insulta Vendola, lo scrive in minuscolo (ed è un errore); in più di una dichiarazione non rispetta gli spazi tra punteggiatura e parole. Insomma, se tale incarico deve essere assegnato – e non sembra un lavoretto da due spiccioli, per capirsi – che vada a una persona che, oltre a saper distinguere tra feci, primati ed esseri umani, sappia anche usare in modo corretto la nostra lingua madre.

Insulti contro Napoli

Al di là di tutti questi fatti, emerge poi la nota surreale di tutta la vicenda: ad attaccare politicamente Beppe Sala sulla questione del suo collaboratore è stato Riccardo De Corato, capogruppo di Fratelli d’Italia-Alleanza Nazionale in Regione Lombardia. Un partito, per capirci, che non è nuovo a certi attacchi contro migranti, rom e omosessuali. Mascolo dal canto suo si difende, ricordando che si tratta di pura goliardia, che sono dichiarazioni vecchie di anni (ma alcune risalgono a un passato non troppo lontano, a ben vedere) e si scusa se ha offeso qualcuno. Forse sarebbe il caso di ricordargli che accostare le persone a escrementi o ridurne l’umanità paragonandole alle scimmie non rientra tra le prime cose che si fanno per migliorare l’autostima di chicchessia. Oltre a suggerirgli, oltre a un corso di buone maniere, un ripasso generale di lingua italiana. Avrebbe solo da guadagnarne, nella sua interezza.

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