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Malta è il primo paese dell’UE a vietare le terapie riparative: previste multe e carcere

Malta diventa il primo paese europeo a vietare le cosiddette terapie riparative per l’omosessualità. Il Parlamento ha infatti approvato l’Affirmation of Sexual Orientation, Gender Identity, and Gender Expression Bill, una legge che prevede il divieto, per qualsiasi professionista medico, di prescrivere terapie di conversione, la cosiddetta “cura gay” o qualsiasi pratica che cerca di cambiare l’identità di genere. Chiunque verrà ritenuto colpevole rischia una multa fino a 4.600 euro o il carcere fino a un massimo di cinque anni nei casi più gravi, secondo quanto riporta l’ADNKronos.

“In tutto il mondo le persone hanno subito le pratiche di conversione, che possono portare anche alla morte o procurare danni significativi. Vietare queste pratiche promuove l’uguaglianza tra tutti gli orientamenti sessuali e le espressioni”, ha detto alla Dpa Silvan Agius, il direttore della Commissione nazionale della parità di Malta, sottolineando che l’approvazione è particolarmente significativa perché approvata all’unanimità. Il decreto, che prevede anche l’abbassamento a 16 anni dell’età per richiedere il cambio anagrafico di genere su documenti, fa di Malta, dove solo 5 anni fa non era permesso il divorzio, uno dei luoghi più progressisti del mondo per i diritti Lgbt.

“Malta, Paese europeo oramai leader nella tutela e nella promozione dei diritti Lgbti, cala un altro asso – commenta Sergio Lo Giudice, senatore Pd -: la legge per l’affermazione dell’orientamento sessuale, dell’identità di genere e dell’espressione di genere, approvata dal parlamento de La Valletta. Sanzioni pecuniarie e carcere per chi, nel 2016, pratica o pubblicizza le medievali pratiche di conversione dall’omosessualità“.

“Ma c’è dell’altro – spiega Lo Giudice -: le persone transgender potranno avere il cambio di genere sui documenti dai 16 anni di età e, se detenute, potranno stare nei penitenziari conformi al loro sesso di elezione. La legge ribadisce la depatologizzazione di tutti gli orientamenti sessuali, delle identità di genere e delle espressioni di genere. Qui da noi in Senato giacciono ancora i miei disegni di legge 2402 (Norme di contrasto alle terapie di conversione dell’orientamento sessuale dei minori) e 405 (Norme in materia di modificazione dell’attribuzione di sesso). Serve un intervento chiaro da parte del Parlamento per il diritto all’identità delle persone“.

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