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L’Isis stupra i prigionieri gay: l’agghiacciante racconto di un ex terrorista

Che l’ISIS perseguiti le persone sospettate di essere omosessuali, non è una novità, purtroppo. Le cronache ci hanno raccontato di vere e proprie esecuzioni durante le quali soprattutto uomini vengono lanciati dai tetti dei palazzi e. una volta a terra, lapidati. Ma quello che emerge dai racconti di un ex membro dell’organizzazione terroristica è, se è possibile, ancora più raccapricciante.
Kamadar Bakhtiar è quello che tecnicamente si definisce un disertore, ex miliziano del califfato, ha raccontato che lo stupro di uomini gay (o ritenuti tali) è una pratica molto diffusa tra le file dei terroristi. L’uomo apparteneva ad una frangia afgana dell’ISIS, che opera sulle colline della provincia di Nangarhar, abbandonata sei mesi fa per arruolarsi nell’esercito regolare afgano a seguito di una campagna voluta dal governo.
“Nei tre mesi che ho passato nell’ISIS – ha raccontato alla TV degli Emirati Arabi Alaan – ho visto le cose peggiori che si possano immaginare sulla faccia della terra. Uccidono e decapitano persone innocenti, saccheggiano le proprietà altrui e fanno le cose peggiori possibili, come stuprare gli omosessuali”.
Per i terroristi estremisti islamici, le persone omosessuali sono “le perggiori creature” e per questo meritano la morte e, a quanto pare, anche la violenza sessuale. Tra i tanti video propagandistici diffusi dal califfato, ce ne’è uno dedicato esclusivamente alle persone omosessuali, in cui i miliziani spiegano quale destino aspetti ogni gay: il lancio dai palazzi, la lapidazione e la decapitazione.
Ecco il video con la testimonianza

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