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Letti separati per la coppia gay nell’hotel di Berlino: Booking.com ci ricasca?

Niente stanza con il letto matrimoniale, nonostante Daniele e Kevin l’avessero specificato all’atto della prenotazione della loro stanza in un hotel di Berlino. La prenotazione, fatta tramite Booking.com, era andata a buon fine. E per fortuna, perché quella era una settima particolare per la capitale tedesca, con eventi che attirano turisti da tutta Europa, e tutto in città era sold out.
Il punto è che, arrivati in hotel, il RIU Plaza Berlin am Kurfürstendamm, Daniele e Kevin si sono visti consegnare la chiave di una stanza con due letti separati. A nulla sono valse le loro proteste: il tutto esaurito non permetteva cambi.

“Hanno preferito sacrificare una coppia gay”

Ma i ragazzi non hanno dubbi. “Dovendo scegliere, hanno preferito “sacrificare” una coppia gay. Se fossimo stati una coppia di sposi eterosessuale, questo non sarebbe successo. In fondo, due maschi possono essere solo amici, no?”, racconta Daniele a Gaypost.it.
Forte del suo convincimento, al ritorno in Italia, Daniele ha protestato direttamente con Booking.com. In fondo, l’hotel non aveva rispettato i termini della prenotazione che prevedevano un letto matrimoniale. Per questo il ragazzo ha ritenuto che dovesse intervenire il portale, per tutelare i suoi utenti.
E l’ha fatto convinto che, dopo gli episodi di questa estate, l’azienda avrebbe avuto una certa sensibilità. Così non è stato.

Booking difende l’hotel

“La struttura ha correttamente sponsorizzato questa tipologia di camera come doppia con possibilità di letti matrimoniali o singoli – scrive il servizio clienti di Booking – la preferenza comunicata alla struttura in fase di prenotazione è appunto una preferenza ed essendo una richiesta speciale deve essere confermata dalla struttura ed è soggetta alla disponibilità”.

Una risposta che a Daniele e Kevin non è bastata affatto. “Temo che la scelta di sacrificare il letto matrimoniale nel caso di due uomini sia risultata più facile rispetto a quella formata da una coppia etero – ha risposto la coppia -. Tanto potrebbero essere, anzi sicuramente saranno, amici. Una leggerezza credo grave che oscura alcune vostre prese di posizione avanzate sul tema lgbt. Mi dispiace, ma in camera con me non c’era un amico, ma il mio fidanzato. Esiste anche l’amore tra due uomini. Persino il matrimonio.
Con rammarico,
Daniele e Kevin”.

Un disguido o una discriminazione?

Insomma, nonostante l’esperienza di quest’estate con la casa vacanze calabrese che non accettava “gay e animali”, Booking è ricascata nell’errore? Non sappiamo, ovviamente, se davvero la struttura non potesse fare diversamente, ma il dubbio di Daniele resta: è stato più facile “sacrificare” una coppia gay e Booking.com avalla questo comportamento?

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