Il tema del Toronto Pride del 2017 era l’inclusività. Come sempre da quando è premier, ieri Justin Trudeau ha marciato insieme alla comunità LGBT+ canadese e a tutte le persone che credono nell’uguaglianza e nei diritti civili.
Colori rainbow dipinti sulla guancia, Trudeau quest’anno indossava dei calzini che non sono passati inosservati. La scritta in arabo leggibile sui calzini del premier recita: Eid Mubarak. Si tratta dell’augurio che i musulmani si rivolgono alla fine del periodo di digiuno, il Ramadan, quando si festeggia l’Eid ul-Fitr. Tradotto è, più o meno, equivalente al nostro “buona festa”.
“Si parla di includere le persone – ha dichiarato alla stampa – ecco perché sono contento di augura re Eid Mubarak a tutte le persone di fede musulmana. Tutto sta a come celebriamo le diverse sfaccettature delle identità che rendono il Canada straordinario e forte. E oggi celebriamo con l’intera comunità LGBTQ”.
Non sono mancati gli attacchi di chi, sui social network, gli ha ricordato che nei paesi a maggioranza musulmana le persone LGBT sono costantemente perseguitate dove non uccise, come accade nei territori controllati dall’Isis. Attacchi a cui abbiamo assistito anche in Italia quando un attivista gay e musulmano è stato fotografato al Roma Pride con il cartello “Allah Loves Equality”.
Trudeau ha partecipato al Pride con la moglie Sophie Grégoire Trudeau e i figli Xavier ed Ella-Grace.
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