Istigazione a delinquere: denunciati Gentilini, Mosca e Ciliento per le frasi omofobe

Dopo l’esposto contro don Pusceddu, il prete sardo che aveva detto durante la predica che i gay “meritano la morte”, gli avvocati Cathy La Torre e Michele Giarratano dello studio Gay Lex di Bologna hanno presentato oggi altri tre esposti contro l’ex sindaco di Treviso Giancarlo Gentilini, contro la cantante lirica e docente di musica Nicoletta Cilento e contro l’attore Alberto Mosca. Se per Ciliento l’accusa è diffamazione, per gli altri due si parla di istigazione a delinquere.

cilento_orlando“Tale atto è sicuramente condannabile, ma io penso anche a quanti bambini si sono salvati da molestie sessuali”, aveva scritto su Facebook Ciliento all’indomani della strage di Orlando. Le sue parole avevano suscitato molto scalpore e, intervistata durante la trasmissione radiofonica La Zanzara, l’insegnante non solo non aveva ritrattato, ma aveva aggiunto: “Mi riferisco soprattutto a coloro che usano i bambini a fine sessuale, ai pedofili. Poi uno è gay, è lesbica, ognuno è libero, ma non toccate i bambini. In mezzo ai gay qualche pedofilo ci sarà pure. Moltissimi gay sono perversi e viziosi. L’ex sindaco di Bari, Vendola, si è andato a comprare un bambino”.

Istigazione a delinquere, invece, è il reato ipotizzato per Gentilini e Orlando. Il primo, non nuovo ad esternazioni omofobe fin dai tempi della sua sindacatura, sempre ai microfoni della Zanzara, aveva commentato la strage al Pulse con queste parole: “Sì, i gay di Orlando se la cercavano, se invece di fare questa ostentazione ognuno resta coi propri difetti non c’è la necessità di fare club e cortei”. Ma, soprattutto, aveva dichiarato che “sarei per interventi drastici, manganelli e olio di ricino, ma è contro la legge”, senza tralasciare di aggiungere il solito orrendo accostamento tra omosessualità e pedofilia.

mosca_attore_omofobiaLe dichiarazioni di Alberto Mosca, invece, risalgono a prima della carneficina in Florida e si riferivano al Pride di Roma. “Il Gay Pride… Una città in ginocchio… – aveva scritto Mosca sul proprio profilo Facebook – La mia compagna è stata accompagnata da due poliziotti perché non riusciva a passare a piedi… Una vergognosa manifestazione di esibizionismo, volgarità, eccentricità, ubriachezza, droga, lussuria e caos da parte di chi poi dell’essere gay, a mio avviso, non ha alcuna considerazione e rispetto. Per non parlare delle coppie etero che, in pubblico, si portano in giro i figli… Ma quale uguaglianza, quale diritti civili, quali pari opportunità, quali unioni civili… Il napalm ci vuole, altro che carri circensi e culi all’aria per le strade…”.

L’attore aveva poi maldestramente tentato di ritrattare, contattato dal Messaggero, ammettendo di avere “scritto una frase fuori luogo frutto di una rabbia generale che mi porto dentro verso tutto ciò che è eccessivo, violento, volgare, aggressivo, arrogante, eccentrico e lesivo della libertà altrui. Ho sicuramente sbagliato”.

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