Inchieste, scandali e omofobia: è bufera in Ticino per un post su un consigliere e il suo compagno

“Allora avanti tra cü (dialettale ticinese per “culattoni”, ndr), checche, drogadi e chi sa che cosa”. Così, un consigliere del Canton Ticino interviene in una polemica che, da quelle parti, tiene banco dallo scorso giugno. Una polemica nella polemica condita di omofobia, un’inchiesta penale, un consigliere leghista e il suo ex. Ma andiamo con ordine.

Germano Mattei

Germano Mattei

L’antefatto

Lo scorso giugno, un infermiere di 29 anni in servizio all’Ente Ospedaliero Cantonale Beata Vergine di Mendrisio, viene arrestato per aver sottratto farmaci all’ospedale. Un sito svizzero, Gas Social, scopre che l’infermiere è il compagno di Daniele Caverzasio, membro del consiglio d’amministrazione dell’Ente Ospedaliero e capogruppo della Lega dei ticinesi in Gran Consiglio, e ipotizza che possa essere questa la ragione per cui l’infermiere, già licenziato dal precedente lavoro per fatti analoghi, sia stato assunto al Beata Vergine.

Indagato anche il consigliere

A fine agosto giunge la notizia che anche Caverzasio è indagato. A rivelarlo è Libera TV, secondo cui il procuratore generale Antonio Perugini ha aperto un dossier proprio sul consigliere. Secondo l’accusa, il compagno di Caverzasio avrebbe usato un farmaco prescritto dietro ricetta medica al consigliere. Per la legge svizzera, dei farmaci venduti dietro prescrizione medica sono direttamente responsabili gli intestatari della ricetta che non possono cederlo ad alcuno.

Il commento cancellato

Il commento cancellato

Il post omofobo

Caverzasio dichiara la sua innocenza e si dimette dall’EOC adducendo motivazioni “professionali e personali”. Naturalmente, la polemica politica imperversa, in Ticino. Ed è all’interno di questo baillamme che si inserisce il commento pubblicato su Facebook (e poi cancellato) da un altro componente del Gran Consiglio del Ticino, Germano Mattei. “Allora avanti tra cü, checche, drogadi e chi sa che cosa a sem ben mes, tant a sem nal 2017 e tut ü va al invers”, scrive Mattei. Un testo che, invece che puntare sulla questione politica e giudiziaria che ha travolto Caverzasio, si concentra sulla sua omosessualità usando un linguaggio palesemente omofobo.

“Non ho niente contro i gay, ma…

Intervistato da Ticino Online, Mattei si difende così: “L’omofobia non c’entra niente. Sono un partito che usa sempre toni offensivi, che fa la morale agli altri ma poi, nella vita privata, ecco come si comportano”. E, secondo la redazione del sito svizzero, continua ad usare la parola “checca”, anche se la frase non viene riportata”. Mattei aggiunge di non avere niente contro gli omosessuali, ma… “Ognuno può fare quello che vuole – dichiara al sito -. Ma siamo stati creati uomini e donne, e per me ci sono dei valori intoccabili. Questo volevo dire. Forse ho esagerato i toni, va bene, ma il pensiero è quello”.
I “toni esagerati”, insomma, non hanno fatto altro che rivelare il vero pensiero del granconsigliere.

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