Il giudice omofobo candidato alla Corte Suprema posava nudo per siti gay?

La notizia risale a qualche anno fa, ma da quando si è manifestata la possibilità che William Pryor possa essere il prescelto di Trump per la Corte Suprema, molti siti d’informazione statunitense l’hanno ripescata dagli archivi. L’ultra conservatore giudice, noto per le sue posizioni anti-gay potrebbe avere un passato da modello su siti porno per… gay!
pryor_porno_gay1Esiste una foto, infatti, che lo ritrarrebbe completamente nudo e in piena erezione sul sito BadPuppy.com, molto frequentato negli anni ’90.

La foto, il cui protagonista viene identificato come “Bill Pryor” (Bill è solitamente il diminuitivo di William), sarebbe stata scattata ai tempi del college. Pryor, naturalmente, ha sempre negato di essere lui. Certo la somiglianza c’è, ma non possiamo dire con certezza che si tratti veramente di lui.
A pubblicare la foto nel 2013 fu il sito Legal Schnauzer che dice di combattere le ingiustizie. A giudicare da quanto si vede, non pare che lo scatto sia stato realizzato con l’inganno: il ragazzo posa nudo consapevolmente. Contattato via email dal sito, Pryor rispose: “Non ho niente da dire in merito se non che si tratta di accuse false. Non contattatemi più. Bill Pryor”.

Il sito sostiene che diverse fonti hanno identificato il ragazzo ritratto nella foto come l’attuale candidato alla Corte Suprema il che mostrerebbe tutta l’ipocrisia delle posizioni che Pryor ha assunto contro le persone LGBT nella sua carriera di giudice.
Sposato con una donna e padre di due figli, Pryor è una figura molto nota nella gay community statunitense. Contrario all’aborto, appoggiò la legge texana che criminalizzava i rapporti sessuali tra persone dello stesso sesso anche se consensuali e consumati in abitazioni provate. giudice_corte_suprema_trump1In Florida il suo voto fu determinante per negare la possibilità alle coppie gay di adottare, mentre sul matrimonio egualitario sostenne che non essendo mai stato riconosciuto come diritto nella storia, non si può parlare di diritto fondamentale.

Come fanno notare alcuni siti lgbt statunitensi, è difficile dire quanto ci sia di vero in questa vicenda della foto anche perché Legal Schnauzer parla genericamente di fonti senza nominarle il che può significare due cose: le fonti hanno comprensibilmente chiesto di restare anonime o non esiste alcune fonte. Secondo Snopes.com, l’unica altra fonte che riporta la stessa foto è il sito p.gay.com che però in Italia risulta bloccato dal Ministero degli Interni per contenuti pedopornografici. Del resto, non stupirebbe neanche se tutta questa storia si rivleasse vera: non sarebbe la prima volta che un feroce oppositore della gay community si rivela, poi, una persona con seri problemi di omofobia interiorizzata. In ogni caso, prendete questa notizia con la dovuta dose di cautela.

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