I gay dietro la corsa di Trump alla Casa Bianca: “Scusa, America”

All’origine della scalata politica di Donald Trump, candidato alle primarie come presidente degli Usa

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Donald Trump

per i Repubblicani, ci sono due gay che ora, però, chiedono scusa al Paese. Perché? Perché nella sua campagna elettorale, il miliardario sta facendo appello agli istinti più bassi dell’elettorato statunitense, passando dall’omofobia al razzismo al sessismo, con tanto di citazioni di Mussolini. Loro sono Christopher Barron e Jimmy LaSalvia che nel 2011 erano leader dell’ora defunto gruppo LGBT Repubblicano GOProud che fece da sponsor alla Conservative Political Action Conference di quell’anno, nonostante ci fossero di mezzo anche i gruppi anti-gay del partito Repubblicano. Secondo quanto riporta The Advocate, consapevoli di dovere convincere l’ala più a destra del partito, Barron e LaSalvia decisero di far parlare una celebrità e, incredibilmente, si rivolsero a Donald Trump.

All’inizio, l’irruento miliardario apparve titubante, ma una volta salito sul palco e vista l’acclamazione del pubblico, tutto andò per il meglio. Trump non era ancora candidato alla presidenza, al tempo, ma da allora cominciò a palesare le sue posizioni contro Obama (naturalmente), sul Messico e sul ruolo degli Usa nel panorama globale, le stesse che trump1mantiene adesso. Quello è considerato il discorso che lanciò Trump nella corsa alla Casa Bianca perché convinse i conservatori a puntare su di lui.

Mi dispiace, America – ha dichiarato LaSalvia alla CNN -. Ho aiutato Donald Trump a fare il suo primo discorso da potenziale candidato. E ora sono impegnato per assicurarmi che mai possa pronunciare il discorso d’insediamento“. Il gruppo LGBT dei Repubblicani non esiste più e LaSalvia ha scritto un libro su quell’esperienza promettendo di lavorare per supportare Hillary Clinton, le cui posizioni a favore dei diritti della gay community sono più che noti. L’aspirante presidente, infatti, ha anche incluso una coppia gay nel suo primo spot di questa campagna elettorale e si è sempre epsressa in favore del matrimonio egualitario e contro le discriminazioni omofobiche. “Se avessi saputo quello che so adesso – ha aggiunto Barron – avrei cercato qualcun altro“. Troppo tardi: Trump sembra destinato a vincere le primarie del suo partito e a correre per la Casa Bianca, con sondaggi molto, molto favorevoli.

 

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