Galeazzo Bignami, parlamentare di Forza Italia dell’Emilia-Romagna, ha lanciato una interrogazione al ministro dell’Istruzione Lorenzo Fioramonti. Il tema? L’insegnamento del fantomatico “gender” nelle scuole.
Soggetti della richiesta di Galeazzo Bignami sono Arcigay Ravenna e Arcigay il Cassero di Bologna colpevoli, secondo il consigliere, di andare a parlare di sessualità, orientamento sessuale, identità e ruoli di genere e di aver inserito tali iniziative nel piano formativo. Per questo, per Bignami, occorre che il ministro «Faccia controlli più severi sui contenuti dei piani dell’offerta formativa delle scuole presenti sul territorio nazionale»
A destare la preoccupazione di Galeazzo Bignami è soprattutto il piano di offerta formativa del comune di Ravenna dove c’è una sezione dedicata ai diritti e alla cittadinanza attiva dove vengono proposte iniziative e incontri proposti e gestiti dal Cassero e da Arcigay Ravenna. Con la sua interrogazione Bignami chiede al ministro Fioramonti se è a conoscenza di progetti analoghi anche in altre realtà italiane e se non sia necessario avviare controlli sui piani di offerta formativa.
La preoccupazione dell’onorevole forzista Bignami ricade soprattutto su «scuole dell’infanzia, primarie e secondarie di primo grado, per verificare che non vi siano proposte o progetti riguardanti temi che dovrebbero esulare dai compiti educativi della scuola, quale quello della sessualità, soprattutto nell’ottica di impedire una strumentalizzazione dell’argomento ad appannaggio di associazioni chiaramente ideologizzate e di parte quale Arcigay o altre associazioni aventi finalità analoghe».
Per Bignami, che non è nuovo a invettive del genere, Arcigay sarebbe «Un’associazione con un connotato ideologico ben preciso che attraverso vari circoli presenti sul territorio nazionale svolge ciò che dichiara essere il proprio impegno politico nell’ambito delle rivendicazioni dei diritti di persone gay, trans, lesbiche, intersex. E l’affermazione con la quale Arcigay definisce “giuste” e pertanto non opinabili le informazioni sull’orientamento o sull’identità sessuale proposte lascia francamente sconcertati, destando non poche preoccupazioni»
«Il tema della sessualità, prosegue nel ragionamento Bignami, è estremamente delicato e l’educazione ad essa è un compito che dovrebbe essere primariamente affidato alle famiglie, con eventuale supporto di professionisti esperti e competenti in materia, ma non certo ad organizzazioni cosi’ ideologicamente orientate».
Fonte Dire
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