Friuli, “A scuola per conoscersi”: il progetto sul bullismo omo-transfobico sotto attacco

Insegnare a rispettare il prossimo per alcuni genitori “è sbagliato”. Guai a farlo all’interno delle mura scolastiche.
Nelle scuole le proteste negli ultimi anni tra Trieste e Udine sono diventate sempre più assordanti. Genitori contro insegnanti e associazioni LGBT, il fantasma che si aggira è sempre quello: il gender.
Eppure negli ultimi dieci anni più di 12.000 studentesse e studenti hanno avuto modo di affrontare e comprendere il dispositivo che alimenta i pregiudizi e le discriminazioni che colpiscono le persone lesbiche, gay, bisessuali e transgender o percepite come tali. Lo sottolineano le Associazioni di volontariato Arcigay Arcobaleno Trieste Gorizia Onlus, Arcigay Friuli e Alfi Lune. Una rete di conoscenza e cultura avviata grazie al Progetto “A scuola per conoscerci” promosso nelle le scuole della Regione FVG.

Il fantasma del gender

Gli scontri si possono rintracciare sulle cronache dei quotidiani locali. I titoli sempre gli stessi: “Arcigay in cattedra”, “I genitori all’attacco contro gli insegnanti”, “Vogliono inculcare il gender”. Ridde di voci, gossip, carta contro carne, menzogne per respingere all’ingresso la conoscenza, ospite sgradita.
“Di fronte agli ennesimi attacchi” ricordano in una nota stampa le associazioni “in 10 anni di attività il progetto ha contribuito alla diffusione di una cultura della prevenzione e del contrasto del bullismo omotransfobico in stretta collaborazione con le istituzioni scolastiche e con il sostegno degli enti locali”.

Sono più di 30 scuole medie, superiori ed enti per l’istruzione e formazione professionale del Friuli Venezia Giulia che hanno ritenuto valido il progetto. Per questo lo hanno inserito nel piano dell’offerta formativa, rispettando le delibere collegiali previste dalla normativa. Un progetto ampio che va dai corsi di formazione per il personale scolastico agli incontri con le famiglie.

Il progetto premiato dal Presidente della Repubblica

In questi dieci anni il progetto ha ricevuto il sostegno economico della Regione Autonoma FVG sia attraverso la partecipazione a bandi pubblici che in base alla recente Legge regionale n.45 del 2017. Ha fatto parte di una Convenzione tra Regione FVG, Ufficio Scolastico Regionale FVG, Università di Trieste e le tre Associazioni. Anche le Aziende per i Servizi Sanitari della Regione lo hanno patrocinato.

A livello nazionale ha ricevuto importanti riconoscimenti, dalla Ministra per le Pari Opportunità Mara Carfagna e dal Sottosegretario di Stato all’Istruzione Marco Rossi Doria. Infine, il Presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, ha conferito una medaglia di bronzo, quale premio di rappresentanza.
Un successo così potente da aver portato a un’articolata attività di ricerca condotta dall’Università di Trieste i cui risultati sono stati presentati in Congressi nazionali e internazionali e pubblicati su riviste internazionali. E contribuito inoltre al sostegno di un dottorato di ricerca sul tema del bullismo omofobico presso l’Università di Trieste.

Le associazioni: “Non ci fermeranno”

“Non ci faremo fermare da chi vorrebbe ricondurci ad un passato segnato dai pregiudizi, dall’esclusione, dall’invisibilità imposta alle vite delle e degli adolescenti LGBT” spiegano Antonella Nicosia, Presidente Arcigay Arcobaleno Trieste Gorizia Onlus, Angela Cattaneo (Presidente Alfi Lune) e Nacho Quintana Vergara (Presidente Arcigay Friuli). “Continueremo il nostro impegno con le scuole per futuro senza discriminazioni per orientamento sessuale, identità ed espressione di genere”

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