“No adozioni gay”. E’ questo lo striscione che quattro militanti di Forza Nuova Ferrara hanno affisso sotto casa del sindaco Tagliani, giovedì 17 gennaio poco prima delle 23.
Non al Comune, o davanti ad un edificio pubblico, ma proprio a casa del primo cittadino, di notte con il volto coperto.
Sulla matrice del gesto non ci sono dubbi, dato che l’organizzazione di estrema destra l’ha rivendicato pubblicando la foto sulla propria pagina Facebook.
La foto è accompagnata da un testo che parla di “passi pesanti come macigni verso la totale distruzione della famiglia naturale”, di reato penale e di scontro con la legislazione italiana.
Il riferimento è all’atto firmato proprio da Tagliani qualche giorno fa con il quale il sindaco ha annotato sull’atto di nascita di due gemelline la sentenza di adozione di un tribunale spagnolo a vantaggio della madre sociale delle bimbe.
Nessun illecito penale, dunque, ma solo la presa d’atto di quanto già stabilito da un tribunale, sebbene di un altro paese.
Per altro, già diverse adozioni avvenute all’estero da parte di coppie dello stesso sesso sono state convalidate da tribunali italiani.
Le bambine, nate grazie alla fecondazione eterologa fatta proprio in Spagna, sono figlie di due donne ferraresi sposate tra loro.
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