De Mari contro il “Mario Mieli”: “Simpatizzano per la pedofilia”. Il circolo la denuncia

“Il circolo lgbt di Roma è intitolato a Mario Mieli, cantore di pedofilia, necrofilia e coprofagia. Posso assumere che tutti gli iscritti provino simpatia per queste pratiche? O che almeno non ne provino nausea? Posso? E così tutto diventa lecito in quanto non è patologico, non è una malattia”. Recentemente assorta agli onori delle cronache per le sue posizioni contro gli omosessuali e il sesso tra uomini, la dottoressa e scrittrice Silvana De Mari torna all’attacco.
In un’intervista rilasciata al quotidiano La Croce, De Mari ipotizza che gli iscritti al circolo di Cultura Omosessuale Mario Mieli di Roma “provino simpatia” per “pedofilia, necrofilia e coprofagia”.

de_mari1L’annuncio del Circolo Mario Mieli

Un’accusa pesante e infamante davanti alla quale lo storico circolo romano non intende rimanere indifferente.
In una nota diffusa poche ore fa, l’associazione fa sapere di avere “dato mandato ai suoi legali per la tutela dell’Associazione e dei suoi soci presso le competenti sedi giudiziarie e non”.
“Sono più di 30 anni che il Circolo Mario Mieli si batte per il superamento di stereotipi e pregiudizi legati alle persone omosessuali e transessuali – si legge nella nota – e certo non permetteremo che la grande storia della nostra Associazione sia infangata dalle posizioni estremiste e calunniatrici della De Mari“. “Il Mieli – conclude il comunicato stampa – non solo si difenderà in tutte le sedi ma si mette a disposizione di ogni singolo socio che, offeso da queste farneticazioni, vorrà querelare la dott.ssa De Mari”.

La sfida di De Mari a Gay Lex: “Li porto davanti a un tribunale medico”

Nell’intervista rilasciata al quotidiano diretto da Adiolfi, la dottoressa De Mari si difende dall’annuncio fatto da Gay Lex qualche giorno fa di un esposto all’Ordine dei Medici per chiederne la sospensione. E rilancia: “Non ho fatto altro che dare delle spiegazioni medico-cliniche al fenomeno dell’omosessualità – anche se si dovrebbe parlare di omoerotismo. E loro lo sanno bene. Ma ora li sfido e voglio vedere se davanti ad un tribunale medico saranno capaci di sostenere le loro tesi contro-natura, mostrando evidenze scientifiche e non chiacchiere puramente ideologiche”.

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