Cecenia, parla il giovane gay rifugiato in Francia: “Voglio solo una vita normale”

Azmad (il nome è di fantasia) è il primo gay ceceno ad avere ottenuto il visto per Francia. Adesso si trova in un hotel di Parigi dal quale ha raccontato la sua storia all’AFP. “Mi sono sempre chiesto come sarebbe stato essere felici”, ha esordito.
russia_lgbt_arrestati_cecenia2

Da sempre nella paura

Ha sempre vissuto nel terrore per via della sua omosessualità, ma quando attorno a lui sono aumentati i casi di presunti gay morti, Azmad ha deciso di lasciare la sua famiglia e il suo paese. La prima tappa è stata Mosca. Lì è entrato in contatto con le associazioni francesi che si stanno battendo perché la Francia offra asilo a chi tenta di salvarsi la vita.
Quello che sta succedendo in Cecenia è ormai noto da mesi: uomini anche solo sospettati di essere omosessuali, vengono prelevati dalle forze dell’ordine cecene e condotti in prigioni segrete dove subiscono torture per rivelare i nomi di altri gay. Alcuni dei prigionieri sono stati uccisi (si parla di circa 50 morti), mentre chi riesce a sopravvivere, ma non a scappare dal Paese viene “restituito” alla famiglia con la raccomandazione di ucciderlo in base alle locali leggi sul delitto d’onore.

“Lì si muore per delle voci”

“Se si viene a sapere, sei in pericolo – ha raccontato il 26enne ai giornalisti – e anche chi ti sta intorno lo è. Lì le persone vengono uccise anche solo per delle voci”.
Azmad, che nonostante sia lontano dalla Cecenia non vuole essere ripreso in volto, è arrivato a Parigi una settimana fa e ora tutto quello che vuole è avere una vita “normale”: “A casa non conoscevo la tranquillità”.
Il ragazzo, uno studente e commesso in un negozio, ha raccontato di quando un uomo fu trovato impiccato e nudo, dopo essere stato stuprato. “Lentamente, i gay sono cominciati a sparire – ha raccontato -. Era sistematico”.
Come hanno già raccontato altri testimoni, la polizia sequestra i cellulari a caccia di contatti di altre persone da arrestare.
russia_lgbt_arrestati_cecenia1

I fermi della polizia

Azmad ha raccontato che cercava di tenere un profilo basso e di essere molto discreto, ad esempio rifiutandosi di uscire con altri ceceni. La sua foto, però, era sul cellulare di un altro uomo. Per questo era stato fermato e interrogato brevemente. Da lì la consapevolezza definitiva di essere in serio rischio perché le notizie sulle torture erano già note.
E infatti qualche giorno dopo la polizia è andata a cercarlo di nuovo chiedendogli di sbloccare il telefono. Era chiaro che era giunto il momento di scappare dalla Cecenia.
“Ho capito che non ne sarei uscito: era diventato ovvio chi fossi” ha raccontato.

La fuga verso una vita “normale”

Grazie all’aiuto di una persona amica è riuscito a prendere un bus per Mosca: uno zaino sulle spalle con qualche vestito dentro e neanche uno sguardo indietro.
Guillaume Meline, regista e promotore dell’organizzazione “Emergenza Cecenia” che si sta prendendo cura di Azmad, ha spiegato che neanche la famiglia del ragazzo sa perché è scappato né se sia ancora vivo: ogni informazione sarebbe per un rischio per gli altri componenti della famiglia.
Azmad ha ottenuto il visto per motivi umanitari e Parigi rappresenta la sua possibilità di ricominciare da capo. guaiana_arrestato1La paura però non l’ha ancora abbandonato: teme di essere riconosciuto da altri ceceni presenti in Francia.
“Tenterò di dimenticare – ha detto – e di diventare un uomo normale, cioè cominciare una vita normale, come quella delle altre persone”.

Ancora iniziative anche in Italia

Dopo il presidio di questa mattina davanti all’ambasciata Russa a Roma, organizzato da Amnesty International, questa sera la Capitale tornerà a parlare di Cecenia e diritti umani. Alla Gay Croisette, nell’ambito delle iniziative che precedono il Roma Pride del 10 giugno, alle 20.30 ci sarà un dibattito con Emma Bonino, il senatore Luigi Manconi e Yuri Guaiana, l’attivista di All Out arrestato a Mosca qualche settimana fa mentre tentava di consegnare alle autorità le firme raccolte con la petizione internazionale. L’appuntamento è alle 20.30 in Via San Giovanni in Laterano.

Leave a Comment

Inizia a digitare e premi Enter per effettuare una ricerca

My Agile Privacy
Questo sito utilizza cookie tecnici e di profilazione. Cliccando su accetta si autorizzano tutti i cookie di profilazione. Cliccando su rifiuta o la X si rifiutano tutti i cookie di profilazione. Cliccando su personalizza è possibile selezionare quali cookie di profilazione attivare.