Cecenia: oggi in piazza a Milano e sabato a Roma per chiedere la fine delle torture contro i gay

È ancora alta l’attenzione su quello che sta succedendo in Cecenia contro i gay. Secondo le notizie delle ultime settimane, infatti, è in corso una vera e propria “purga” nei confronti degli uomini omosessuali che vengono arrestati e torturati allo scopo di ottenere altri nomi di gay (o presunti tali) da arrestare a loro volta. Non mancano anche le notizie di persone che non hanno resistito alle tortura, eseguite con l’elettricità e tramite pestaggi, e sono morte.
Secondo quanto dichiarato all’Huffington Post da Elena Milashina, la giornalista di Novaya Gazeta che ha dato il via all’inchiesta, sarebbero una cinquantina i morti.

cecenia_roma_milano2Milano

E continuano le mobilitazioni anche in Italia. Oggi, come già anticipato qualche giorno fa, scenderà in piazza Milano, su iniziativa de I Sentinelli. L’appuntamento è per le 20.30 a Piazza dell’Esquilino. “Non ci hanno concesso di stare davanti al Consolato – dice Luca Paladini, portavoce del movimento -, mentre a Londra hanno consentito il presidio davanti all’Ambasciata”. Il massimo consentito dalla questura è stata una distanza di 400 metri dal Consolato russo sembra in base ad un decreto del ministero degli Interni che impone questi limiti a causa dell’allarme terrorismo.

La contro-manifestazione di chi nega tutto

È prevista un’ampia partecipazione a cui I Sentinelli hanno abituato Milano ormai da tre anni, nonostante qualche piccola polemica. Contemporaneamente, infatti, si terrà una sorta di contro presidio organizzato da alcuni filo russi secondo cui le notizie che arrivano dalla Cecenia sarebbero false, nonostante tutte le testimonianze dirette giunte. “In tre anni di Sentinelli ne ho sentite di tutti i colori – dice ancora Paladini -, ma ancora che fossimo finanziati da Soros e che fossimo dei capitalisti russofobici non ce l’aveva detto nessuno. Poco male: non sarà certo questo a compromettere la riuscita del presidio”.
cecenia_roma_milano1L’idea è quella di chiedere la possibilità di arrivare fino all’inizio della strada in cui si trova il consolato russo per lasciare dei lumini e dei segni della solidarietà alle vittime cecene delle persecuzioni omofobiche contro cui le autorità di Mosca non sembrano intenzionate a fare alcunché.

Roma

E anche Roma si mobilita. L’appuntamento nella Capitale è per sabato 22 aprile prossimo alle 17, anche se il luogo non è ancora stato comunicato. Anche in questo caso si tratta di un presidio per chiedere la fine delle torture e delle persecuzioni contro i gay nella repubblica caucasica parte della Federazione Russa.

“Gli attivisti e le attiviste russe chiedono il nostro aiuto – si legge sull’evento Facebook da poco lanciato -, chiedendoci per prima cosa di tenere alta la pressione sulle istituzioni russe e sulle ambasciate affinché non si spengano i riflettori su questo scandalo si possa finalmente aprire un’inchiesta”. Il presidio intende chiedere alla Farnesina di attivarsi per permettere a chi scappa dalla Cecenia e dalla Russia di ottenere lo status di rifugiato e un maggiore impegno al governo italiano. Solidarietà sarà espressa anche ai giornalisti di Novaya Gazeta, minacciati dalle autorità cecene per avere denunciato quello che accade in Cecenia.

AVVISO: Gaypost.it ha deciso di destinare una parte dei proventi della vendita dei Pride Kit ad All Out che sta raccogliendo fondi per aiutare Russian LGBT Network a mettere in salvo i gay che riescono a scappare dalla Cecenia. Qui trovate i dettagli per aderire alla campagna.

 

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