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Gay torturati in Cecenia: a Torino e Bologna scendono in campo le istituzioni, presidio a Milano

Non solo petizioni e campagne social. L’Italia comincia a mobilitarsi per esprimere sostegno alla comunità lgbt cecena e russa per le violenze di cui in questi giorni giungono notizie sempre più preoccupanti. È un’altra risposta alla richiesta di aumentare la pressione internazionale che arriva dagli attivisti russi che, in queste ore, si occupano di assistere chi è reduce dalle torture e chi rischia di essere arrestato.

Bologna

A Bologna, dove la consigliera comunale Roberta Li Calzi, presidente della commissione Pari Opportunità, ha esposto una bandiera rainbow dalla finestra del proprio ufficio, il Comune ha deciso che questa sera dalle 20 alle 22 illuminerà Palazzo del Podestà con i colori dell’arcobaleno, simbolo del movimento e dei diritti delle persone LGBT in tutto il mondo. “È il sostegno del Comune di Bologna alla condanna internazionale contro le torture verso persone #omosessuali arrestate arbitrariamente e detenute in “campi di concentramento” in Cecenia” si legge sulla pagina della Rete Civica bolognese. “Le istituzioni hanno il dovere di dare voce a tutte e tutti e di non lasciare solo nessun essere umano” ha scritto Li Calzi sul proprio profilo Facebook.

Torino

Anche a Torino è comparsa una bandiera arcobaleno dalla finestra di uno degli uffici comunali. È quella della consigliera Chiara Foglietta. “Coloro il balcone del mio ufficio perché si faccia chiarezza sulla situazione della #Cecenia”, sono le parole della consigliera che ieri sera ha aderito all’appello lanciato da alcuni studenti universitari.

Il balcone dell’ufficio della consigliera Foglietta

L’invito era ad accendere dei lumini in tutta la città: la luce, simbolo della volontà di squarciare il velo del silenzio (quindi del buio) che le autorità russe e cecene tengono su questa vicenda. Sempre nel capoluogo piemontese, l’assessore alle Pari Opportunità Marco Giusta ha fatto sapere che “oltre ad aver aderito alla campagna di CondividiLove (#iononesisto, ndr) e, assieme alla Sindaca, a quelle di All Out e di Amnesty International, scriverò a nome della Città di Torino a Sergey Razov, Ambasciatore Straordinario e Plenipotenziario della Federazione Russa nella Repubblica Italiana per chiedere un immediato intervento della Federazione nei confronti del capo della repubblica cecena”.

Milano

A Milano, invece, l’iniziativa è dei Sentinelli che hanno indetto per martedì 18 aprile un presidio. L’appuntamento è per le 20.30 davanti al consolato russo di via Sant’Aquilino 3. Anche in questo caso, l’invito è a portare torce, lumini, candele o qualsiasi altra fonte di luce. “Sentiamo l’esigenza di stringerci intorno alla comunità LGBT che vive e lotta in quei Paesi – si legge sull’evento creato dal movimento su Facebook e a cui hanno già aderito un migliaio di persone -. Sentiamo la necessità di far sentire loro la nostra vicinanza e la nostra indignazione per chi ancora nel 2017 trova nelle persone omosessuali un facile capro espiatorio per le proprie fobie. Portate qualcosa che dia luce a quanto sta succedendo lontano da noi ma che ci riguarda tutti”.

Il flash mob di Trento

Trento

Si è svolto alle 18 di oggi a Trento un flash mob organizzato dai circoli Arcigay del Trentino. Gli attivisti si sono ritrovati in piazza Duomo, a Trento, dove hanno esposto cartelli con il logo e lo slogan della campagna lanciata da CondividiLove, #iononesisto, insieme ad altri raffiguranti l’immagine recentemente vietata dalle autorità russe: Putin truccato da donna. Al flash mob era presente anche il segretario provinciale del Pd Italo Gilmozzi.

Tra le associazioni che hanno aderito si contano Arci, Arcilesbica, Udu, I laici trentini, Amnesty, Collettivo Queer. Il presidente di Arcigay Trentino, Paolo Zanella, ha chiesto al deputato trentino Michele Nicoletti un intervento immediato di pressione politica. Nicoletti è presidente della delegazione parlamentare al Consiglio d’Europa, di cui fa parte anche la Russia, sebbene l’adesione della delegazione di Mosca sia stata sospesa. Nicoletti, secondo quanto riporta il quotidiano locale Il Dolomiti, ha assicurato che si muoverà in tutti i modi possibili “per sollevare il tema all’interno del Consiglio e per sollecitare il commissario ai diritti umani Muiznieks“.

Vicenza

È per domani l’appuntamento a Vicenza. Un flash mob intitolato “Facciamo luce” si svolgerà in Piazza Matteotti, alle 20.45. Ad organizzare sono Arcigay Vicenza e l’associazione GAGA. “Ciò che ci lascia più allibiti è l’incapacità dell’uomo di imparare dalla storia, tutto questo è già successo, con modalità diverse, nei Gulag della Russia Imperiale e nei Lager della Germania Nazista – si legge in una nota di Arcigay Vicenza -. Ancora una volta viene presa di mira una comunità di minoranza, ne vengono calpestati i diritti con brutalità e inumanità e la risposta dei cosiddetti paesi civili è una sola: il silenzio. Nessuno ne denuncia l’orrore, nessuno si scaglia contro la Repubblica della Cecenia. Ora non potete più dirci che una legge contro l’omofobia non serva a nulla e che la nostra comunità goda di piena libertà e di pieni diritti. Speriamo in una risoluzione a carattere internazionale svelta e nella piena osservanza dei diritti umani delle vittime coinvolte”.

Siete a conoscenza di altre mobilitazioni? Scriveteci un messaggio privato su Facebook segnalandocelo e lo aggiungeremo alla lista.

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